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IL VOLONTARIATO UNISCE LE DIVERSITA’

In un mondo ed in una società dove parlare di integrazione ora è diventato di moda e dove solo le tragedie scatenate dal Terrorismo sono state capace di ricentrare l’attenzione su questa tematica che ci interpella quotidianamente, sono felice di poter testimoniare che il Giardino delle rose blu, nel suo piccolo e modesto contributo alla società, ha sempre favorito e vissuto concretamente tale aspetto di cui spesso molti, soprattutto i politici e i potenti, si riempiono la bocca.

Da 23 anni siamo presenti in Croazia e in Bosnia dove avendo toccato con mano che la non accoglienza e il non rispetto del diverso genera guerra e causa ferite profonde, abbiamo promosso il volontariato e l’appartenenza alla Fondazione come occasione privilegiata per promuovere integrazione e rendere la diversità una ricchezza.

volontariDa diversi anni, inoltre, si sono integrati tra i nostri volontari persone di origine musulmana che vivono a Frosinone da diversi anni così come volontari provenienti da diversi paesi. E’ bello vivere ogni giorno la diversità che diventa ricchezza e sentire come il volontariato ha rappresentato per loro il riscatto in una società che li ha sempre considerati coloro che sono da aiutare ed assistere. La Fondazione, nel suo piccolo, ha cercato di aiutarli a tirar fuori le loro capacità e i loro talenti e gli ha insegnato a farli fruttificare mettendoli a servizio degli altri. Ecco che oggi sono perfettamente integrati nelle nostre attività di volontariato che li vede vivere tutto ciò soprattutto in seno al Progetto Alimentiamo la solidarietà

Dobbiamo, infine, ricordare che da diversi anni viviamo, sia a Frosinone nel Giardino della sede che a Gornja Bistra nel Parco dell’Ospedale, Insieme per la Pace che ci vede vivere un momento di riflessione e preghiera per la pace e piantare un ulivo in segno di una PACE duratura che tutti dobbiamo impegnarci a costruire in prima persona.

Continuiamo allora a vivere tutto ciò sentendoci cittadini del mondo e vivendo concretamente il rispetto dell’altro con gesti sinceri e quotidiani che hanno la loro radice nella mission stessa della Fondazione che proprio nell’integrazione trova una delle sue 8 parole chiavi.

Don Ermanno D’Onofrio

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