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La Storia

Nel 1993 Don Ermanno D’Onofrio, allora non ancora sacerdote, ha iniziato ad impegnarsi in numerosissimi viaggi di solidarietà nei Paesi Balcanici piagati dalla guerra, guidando convogli di aiuti umanitari che, partendo da Frosinone, giungevano in Bosnia Erzegovina ed in Croazia per alleviare le sofferenze e portare conforto e calore umano ad un’intera generazione di uomini, donne e bambini. Sotto la spinta e l’entusiasmo di Ermanno D’Onofrio nasce, nel 1995, l’Associazione di volontariato Insieme per gli Altri per portare avanti i numerosi progetti di solidarietà intrapresi.
Dei suoi viaggi nei Balcani scrive: “i bambini sono le vittime più colpite da questa orribile sciagura bellica: sono infatti loro che hanno vissuto le tragedie del passato, vivono i grandi disagi del presente e vivranno le terribili conseguenze del futuro”. E ancora: “Questa gente ha subito iniziato ad aprirci le porte delle loro stanze ed insieme ha iniziato ad aprirci le porte dei loro cuori sofferenti. Che forte desiderio avevano di raccontarci delle loro famiglie, delle loro case, dei loro cari che la guerra aveva stroncato e noi stavamo lì, spesso non capivamo niente, ma riuscivamo a dare conforto e speranza”.
I bambini sono sempre stati al centro del suo impegno, della sua attenzione e dei suoi progetti umanitari, anche nel territorio nazionale. In quegli stessi anni, infatti, la sua attenzione, in Italia, si è focalizzata particolarmente su progetti di assistenza, cura e recupero di bambini ed adolescenti vittime di disagio. È questo il periodo in cui ha ideato e diretto diverse colonie estive per minori a rischio: “Le Colonie dell’Arcobaleno”. Esperienza che successivamente ha visto nascere La Casa d’Accoglienza L’Arcobaleno, dal 2003 al 2011, e che oggi è viva nel Progetto “La Casa di Daniela”, struttura d’accoglienza per minori ispirata, spiritualmente ed educativamente, alla figura della Serva di Dio Daniela Zanetta oltre che in tutti i progetti realizzati a favore dell’infanzia.
Contemporaneamente, don Ermanno, ha continuato con costanza ad essere presente in ex-Jugoslavia, organizzando una catena di solidarietà a favore dell’Ospedale Pediatrico di Gornja Bistra, nei pressi di Zagabria. Qui nasce il Giardino delle rose blu, prima come nome del Progetto e successivamente, il 15 dicembre 2002, come Associazione Nazionale che, il 28 giugno 2008, si è trasformata in una Fondazione Internazionale.
Parallelamente è fiorito l’impegno nel sociale in Italia con la creazione di una cooperativa nel 2001, la Cooperativa Sociale Insieme per gli Altri, finalizzata alla gestione di una casa famiglia per minori. Nel 2003 ha fondato una seconda Cooperativa, L’Arcobaleno O.N.L.U.S. Negli ultimi mesi del 2007 ha fondato il Consultorio Familiare Diocesano Anatolé CISPeF, di Frosinone, all’interno del quale don Ermanno vive il suo servizio come consulente familiare, psicologo e psicoterapeuta e porta avanti la formazione di futuri consulenti familiari attraverso la Scuola triennale, da lui fondata, che ad oggi, oltre che a Frosinone, ha altre sedi operative in Italia.
A coronamento di tutto ciò, si è voluta creare una realtà più importante e rappresentativa e, al tempo stesso, capace di definire e fissare un carisma specifico dell’opera fino ad oggi svolta e si è deciso che questo nuovo soggetto, visti anche i valori morali ai quali esso vuole ispirarsi, fosse una Fondazione con connotati riconoscibili e con chiari riferimenti alla missione e alla dimensione spirituale.
Il 28 giugno 2008 nasce così la Fondazione Internazionale Il Giardino delle Rose Blu ONLUS, il cui scopo principale è il sostegno all’infanzia in difficoltà e a tutte le categorie di persone più deboli che vivono una situazione di transitoria o stabile povertà o disagio, in Italia e/o all’estero. Tra queste categorie di persone sono particolarmente beneficiarie dell’impegno della Fondazione i bambini e gli adolescenti in stato di disagio sociale e/o economico, i diversamente abili, le donne maltrattate e gli immigrati. Se è vero che la Fondazione si fonda su principi spirituali è vero anche che tali valori non costituiscono un limite di discriminazione nei confronti di utenti di qualsiasi tipo, ma ne garantiscono anzi la libertà di adesione proprio in virtù dei valori fondanti di rispetto, solidarietà, tolleranza, e condivisione che la Fondazione si pone. Seguendo il principio cristiano del considerare ogni essere umano come il Prossimo da amare e servire, senza discriminazioni e giudizi di sorta, la Fondazione opera quindi con la massima apertura e disponibilità.
La costituzione della Fondazione Internazionale Il Giardino delle Rose Blu O.N.L.U.S., dunque, ha lo scopo operativo di raggruppare e sinergizzare alcune delle realtà e delle opere volute e realizzate da don Ermanno D’Onofrio
– L’Associazione Nazionale “Il Giardino delle Rose Blu” ONLUS, fondata nel 2002;
– Il Consultorio Familiare Anatolé CISPeF ONLUS, fondato nel 2007;
– La Casa d’Accoglienza “L’Arcobaleno” di Arnara (FR) e l’omonima cooperativa sociale fondate nel 2003 e chiuse nel 2011.
Per consolidare la complessa attività della Fondazione, e quindi evitare di disperdere il patrimonio di credibilità, capacità operative e sostegno da parte dei cittadini, di cui queste realtà sono portatrici, si è deciso di concentrare, in modo particolare, il campo di intervento in tre filoni ben precisi delle necessità sociali:
1. Minori portatori di disagio;
2. Famiglie in difficoltà;
3. Malati e disabili, principalmente quelli in età pediatrica.
Dal 12 aprile 2013 la Fondazione è ufficialmente riconosciuta anche in Croazia con la registrazione presso il Ministero di Giustizia e l’iscrizione negli uffici di rappresentanza delle fondazioni estere. Il suo impegno in Croazia è quello di diffondere i valori del volontariato aggregando e proponendo esperienze di volontariato e formazione. Di recente si è aperto l’iter per la registrazione anche in Bosnia-Erzegovina.

IL NOME

Le “rose blu”, su suggerimento del Vescovo Mons. Salvatore Boccaccio (18 giugno 1938-18 ottobre 2008), sono i piccoli, i poveri, i disabili…, e tutti coloro che hanno bisogno: sono più rare ma più preziose. Le Rose Blu
In natura le rose blu non esistono, se non rarissimamente quale conseguenza della contaminazione della fotosintesi clorofilliana da parte di eventuali sali esistenti nel terreno nel quale sono piantate. Allo stesso modo i giovani degenti di Gornja Bistra hanno delle storie mediche spesso molto rare e, a causa delle patologie di cui sono affetti sono anche particolarmente “delicati” e “fragili”. Chiamati Rose Blu i piccoli pazienti, la struttura nella quale essi sono ospitati non poteva che essere un Giardino, ed il nome dell’Associazione, prima, e della Fondazione, dopo, trovò in questo modo il suo ovvio completamento. Un giardino bellissimo realizzato grazie alla presenza dei volontari e al loro servizio generoso che è riuscito a modificare “l’orribile castello degli orrori”.

LA MISSION

La Fondazione riconosce la ricchezza umana e spirituale di coloro che vivono una situazione di sofferenza mettendosi al servizio dei più piccoli e indifesi.
Servizio, Condivisione, Accoglienza, Ospitalità, Gratuità, Libertà, Integrazione e Solidarietà sono i pilastri su cui la Fondazione fonda la sua mission e il suo impegno nel sociale rivolto soprattutto all’infanzia ma anche a tutti coloro che hanno bisogno.

LA CONDIVISIONE

L’esperienza di Gornja Bistra insegna a guardare lontano, a revisionare la propria vita, cercando di ridimensionare i piccoli drammi e le banalità, per gioire di ogni attimo. Ogni giorno della settimana di campo permanente è vissuto intensamente: l’iniziale senso di impotenza di fronte a situazioni così gravi si traduce nel desiderio di donarsi totalmente: si valorizza ogni momento, si tralasciano egoismi per puntare all’essenzialità, vivendo come una piccola comunità, rinunciando al superfluo e rendendosi utili in ogni modo, mettendo a disposizione degli altri e dei piccoli i propri talenti. Nel cuore di ogni volontario c’è lo scontro brusco con la sofferenza, ma anche la consapevolezza che nel dare si sta immensamente ricevendo e che c’è più gioia nel dare che nel ricevere.
“A Gornja Bistra non si portano più gli aiuti materiali, ma si porta soprattutto se stessi e cuori pronti e disponibili ad amare”, è quello che Don Ermanno ama ripetere, e questa gioia è ancora più intensa perché è basata sulla condivisione.
Fin dalle prime esperienze nel 1993, infatti, Don Ermanno ha chiesto ai volontari di incontrarsi settimanalmente, in cerchio e disposti intorno ad un fuoco: questo è diventato il “luogo” ed il momento in cui ogni volontario liberamente ha la possibilità di condividere nel gruppo le sue emozioni, le preoccupazioni, le paure ed i doni ricevuti nel corso dell’esperienza di volontariato che sta vivendo. La caratteristica di quel fuoco, che per tanti volontari simboleggia la luce vera che è Gesù, è il suo essere una luce che unisce, che ci mette in cerchio, che ci accomuna e che ci rende tutti uguali.

L’ORGANIZZAZIONE

Gli obiettivi operativi che la Fondazione si è dati sono ambiziosi e richiedono la cura di dirigenti, responsabili ed operatori dalle diverse competenze e caratteristiche personali.
Oltre al Presidente, don Ermanno D’Onofrio, la struttura prevede la presenza di due Vice Presidenti, di un Tesoriere e di un Segretario Generale.
Queste figura, insieme ad altri volontari, vanno a costituire il Consiglio di Amministrazione. In ogni Paese dove sono presenti i volontari della Fondazione si struttura una organizzazione territoriale che prevede la Costituzione di Gruppi Operativi Nazionali per coordinare le attività della Fondazione stessa in quella nazione favorendone lo sviluppo e la realizzazione dei numerosi progetti. I Gruppi Operativi Nazionali sono strettamente collegati ai Referenti Regionali che hanno il compito di trasferire su un territorio preciso l’impegno del Giardino delle Rose Blu.
La gestione corrente e la progettualità sono affidate a Quattro Aree guidate, a livello generale, nazionale e regionale, da diversi Responsabili e Referenti i quali coordinano numerosi progetti portati avanti dai volontari che nella Fondazione sono soci partecipanti:

1. Area Sviluppo Internazionale: I volontari impegnati in questa Area Operativa hanno a cuore, soprattutto, lo sviluppo del volontariato in altri Paesi attraverso la proposta di esperienze ed attività capaci di aggregare nuovi volontari.
Questa Area cerca di coltivare una certa sensibilità ed impegno a favore dei Paesi in via di sviluppo ed ha a cuore la diffusione del Giardino delle rose blu all’estero.
Centrale è l’impegno in attività e proposte in Croazia e in Bosnia-Erzegovina dove, nel 1993, è iniziata l’esperienza e la storia del Giardino delle rose blu.

2. Area Cooperazione e Solidarietà: Le attività ed i progetti promossi all’interno di questa Area Operativa sono finalizzati ad aiutare e sostenere situazioni di bisogno, disagio, povertà e malattia. E’ un’area centrale della Fondazione perché ne attua pienamente la mission ed il carisma attraverso la proposta di esperienze umanitarie a favore di chi vive situazioni di disagio e povertà.
Le attività, che possono essere proposte in collaborazione con le altre Aree Operative della Fondazione, riguardano progetti da realizzare sia all’estero che nel proprio paese.

3. Area Sensibilizzazione e Formazione: L’impegno di questa Area Operativa è finalizzato sia alla diffusione dei valori e della mission della Fondazione che al coinvolgimento di nuovi volontari. Tutto ciò viene concretamente attuato attraverso la proposta di testimonianze e presentazioni in diversi luoghi e anche la realizzazione di meeting, convegni e seminari.
Inoltre, i volontari impegnati in questa Area Operativa, hanno a cuore la formazione dei volontari attraverso la proposta di giornate formative, incontri e riunioni.
Un altro obiettivo specifico di questa Area Operativa della Fondazione è il reperimento fondi per la realizzazione di specifici progetti e la promozione dei tesseramenti finalizzati sia a sostenere la Fondazione, ma soprattutto ad offrire l’occasione di appartenenza alla grande famiglia del Giardino delle rose blu.

4. Area Cultura e Spiritualità: nel rispetto della libertà e della fede di ogni volontario che si accosta al giardino delle rose blu, i volontari impegnati in Questa Area Operativa si impegnano nel testimoniare i valori cristiani ed evangelici che sono alla base dell’impegno e della mission stessa della Fondazione. tutto ciò lo si attua attraverso le testimonianze e la conoscenza e promozione della figura e della vita della Serva di Dio Daniela Zanetta.
Una attenzione particolare è rivolta alle famiglie come prima cellula nella quale vivere e crescere anche nei valori spirituali. Tale Area non mancherà di offrire occasione di conoscenza, confronto ed anche integrazione con volontari della Fondazione stessa appartenenti ad altre religioni o professioni religiose.

I LUOGHI

GORNJA BISTRA – CROAZIA: Nel 1998, transitando in Croazia e diretti alla Centro Caritas di Bresovica, Ermanno ed un gruppo di volontari ebbero notizia dell’esistenza di un Ospedale Pediatrico, che sorgeva in un paesino a trenta chilometri da Zagabria, Gornja Bistra.
Si recarono sul posto e trovarono un castello del ‘700 adibito ad ospedale, con alcune parti decadenti e bisognose di urgenti lavori di restauro, che ospitava oltre un centinaio di giovani pazienti affetti da gravi malattie genetiche e forti traumi. Quello che ebbero dinanzi agli occhi fu il grande dolore attorno a questi bambini, non solo per la gravità delle patologie, ma anche per le condizioni di disagio in cui erano costretti a vivere, poiché, per esempio, la maggior parte di loro era legata al proprio letto. Quel viaggio non era stato previsto, la sosta a Gornja Bistra non era stata programmata, ma questo luogo entrò immediatamente nel cuore, nei pensieri e nei progetti di don Ermanno e degli altri. Così sono stati organizzati i primi campi di lavoro: numerosi gruppi di volontari partivano nelle settimane di Pasqua e di Natale, in particolare per effettuare lavori di ristrutturazione e manutenzione nell’ospedale: pulire e tinteggiare le pareti, sostituire le finestre rotte, utilizzare e ripulire gli angoli bui ed inutilizzati rendendo, al tempo stesso, l’atmosfera triste un po’ più vivibile per mezzo di qualche sorriso e carezza.
Storia_foto_01Dal 1998 i viaggi dei volontari, iniziando con un primo nucleo di circa 70 persone, si intensificarono progressivamente ed il 5 gennaio 2002 è nato quello che sarebbe diventato uno dei progetti più importanti ed efficaci riguardanti il sostegno all’Ospedale di Gornja Bistra: il Campo Permanente. L’aiuto materiale cedeva il posto ad una nuova forma di volontariato che ancora oggi è viva nell’Associazione: portare se stessi, i propri talenti e tutto l’amore che ognuno può dare. Il Campo Permanente ha infatti lo scopo di garantire la presenza continua di volontari provenienti da ogni parte di Italia presso l’ospedale, accanto ai bambini, organizzando dei programmi educativi e riabilitativi personalizzati, attraverso esercizi idonei allo sviluppo delle loro potenzialità inespresse.
La presenza dei volontari italiani, rivolta principalmente ai pazienti dell’ospedale, ha fornito anche degli stimoli importanti ed efficaci al personale infermieristico e paramedico in genere e al loro modo di rivolgersi ai pazienti stessi, soprattutto dal punto di vista umano.
Per permettere la presenza costante dei volontari che giungevano a Gornja Bistra ogni domenica, è stata restaurata, come alloggio, una piccola unità edilizia situata ad un centinaio di metri dall’Ospedale: La Casa delle Rose, inaugurata nell’estate del 2001. Allo stesso tempo, con un ingresso separato, fu realizzata una piccola unità abitativa indipendente per accogliere i genitori dei giovani degenti che, altrimenti, non avrebbero potuto soddisfare il bisogno di visitare di tanto in tanto i piccoli malati: nasceva La Casa del Sorriso.
La scelta di condividere tutto ciò con il prossimo porta alla nascita dell’Associazione Nazionale Il Giardino delle Rose Blu O.N.L.U.S., fondata dall’ormai sacerdote don Ermanno D’Onofrio il 15 dicembre 2002, e così denominata proprio in riferimento all’Ospedale di Gornja Bistra.
Il grande seguito che ebbe l’idea del Campo Permanente, che in 11 anni di continuità ha portato a Gornja Bistra circa 8500 volontari da tutta Italia, è il dono che Il Giardino delle Rose Blu offre all’Ospedale ogni momento che passa, senza chiedere mai nulla, se non la possibilità di impegnare attivamente i giorni passati in Croazia.
Accanto al Campo Permanente c’è la Tendopoli estiva, un evento organizzato una volta l’anno all’interno del parco circostante l’Ospedale Pediatrico, che porta nel piccolo paesino alle porte di Zagabria più di 150 volontari ogni estate. La Tendopoli, organizzata ogni anno dai volontari di una Regione d’Italia diversa, dura circa dieci giorni nel corso dei quali vengono svolte attività programmate quali lavori edili, tinteggiatura delle pareti delle ludoteche e della palestra dell’Ospedale, manutenzione del giardino e delle strutture del parco giochi, riparazione e pulizia delle sedie a rotelle e dei giochi usati dai degenti durante tutto l’arco dell’anno, svolgimento dei servizi comuni per gli ospiti della Tendopoli, senza tralasciare l’animazione all’interno e all’esterno dell’ospedale.

IL CAMPO ROM DI TRNOVEC – CROAZIA: La piccola Josipa, in seguito all’intervento cardochirurgico all’Istituto Giannina Gaslini di Genova, ha potuto tornare a casa, presso il Campo Rom di Trnovec. Il sostegno della nostra organizzazione si è presto allargato dalla piccola Josipa alla sua famiglia fino a giungere all’intero campo Rom presso il quale i volontari hanno svolto, in particolar modo nel corso delle tendopoli estive, giornate di animazione portando anche giochi, viveri e generi di prima necessità.

CERSKA – BOSNIA ERZEGOVINA: Cerska è una piccolo comune tra le montagne nella parte orientale della Bosnia Erzegovina, appartenente alla Repubblica Serba di Bosnia Erzegovina (Republika Srpska), e si trova a 11 chilometri dal confine con la Serbia.
Cerska è stata tra le località più colpite dal conflitto jugoslavo vista la sua posizione strategica di cuscino tra i territori controllati dai serbi e quelli controllati dai bosgnacchi. L’esercito serbo invase, nel marzo 1993, questo territorio ed altri circostanti, compiendo un vero e proprio massacro. Mentre venivano lanciati soccorsi aerei nella zona di Cerska, soldati e miliziani serbi sono entrati nel paese e, casa per casa vi hanno dato fuoco uccidendo i suoi abitanti, per lo più donne e bambini, sfiniti dal rigido inverno, facendo più di 1000 vittime di cui 150 erano bambini.
Ad oggi Cerska conta circa duemila abitanti dei 5mila che aveva all’inizio dl conflitto; gran parte della popolazione è riuscita a fuggire emigrando principalmente verso Svizzera ed Italia.
Il comune di Cerska è attualmente diviso in due dipartimenti rispettivamente sotto il controllo serbo e bosgnacco.
Il nostro contatto, luogo di incontro e campo base durante le tendopoli estive è la scuola comunale, costruita al termine del conflitto accanto a quella distrutta dai bombardamenti. Tale scuola, tuttavia, non è stata ultimata, è infatti troppo vasta considerato il numero di alunni: prima della guerra contava circa 1100 alunni tra i 3 e i 13 anni, oggi sono circa 190.
Proseguendo l’intento, iniziato a Gornja Bistra, di “portare se stessi” il Giardino delle Rose Blu ha deciso, dall’estate 2009, di organizzare dei campi estivi di animazione e condivisione per questi bambini e ragazzi, dando vita a quella che viene definita “tendopoli di Cerska”.
Parallelamente Il Giardino delle Rose Blu sostiene economicamente alcune famiglie, tra Cerska e Sarajevo, che vivono ancora uno stato di forte povertà per la completa mancanza di occupazioni lavorative e per le tragiche conseguenze della guerra. Questo progetto di adozione a distanze di interi nuclei familiari prende il nome di “il ponte del Sorriso”.
Vivere un’esperienza in Bosnia Erzegovina significa lasciarsi alle spalle il superfluo ed immergersi nella vera essenza del volontario che dona se stesso agli altri, siano essi bambini o adulti. Ci si confronta con una realtà così lontana dalla nostra perché estremamente povera ma allo stesso tempo così vicina perché semplicemente umana e fatta di persone, di bambini e ragazzi nei cui occhi traspare la gioia per un gioco fatto insieme, per un ballo di gruppo e una canzone che lasciano il sorriso in un clima di divertimento e di festa, anche per le loro famiglie.

DRIN – BOSNIA ERZEGOVINA: L’Istituto per disabilità mentali “Drin”, presso Fojnica, è un’istituzione, fondata nel 1995, di particolare interesse pubblico in Bosnia Erzegovina nel campo della protezione sociale per persone con patologie mentali.
L’attività dell’Istituto è l’assistenza sociale e sanitaria principalmente attraverso l’educazione, la riabilitazione e la conservazione di abilità precedentemente acquisite, unita alla formazione per una vita indipendente e la conduzione di attività lavorative delle persone con disabilità intellettiva moderata o grave e di pazienti psichiatrici. Attualmente l’Istituto ospita circa 285 persone di tutte le età.
La struttura è suddivisa in cinque reparti ognuno dei quali è situato su un piano dell’edificio che, pur presentandosi bene strutturalmente, è evidentemente deficitario di spazi comodi ed indispensabili. Piccolissimi sono, infatti, gli spazi dedicati alle terapie occupazionali e ai laboratori e i letti sono collocati l’uno accanto all’altro.
Un’ala dell’ospedale è similare alla realtà di Gornja Bistra ed accoglie piccoli pazienti con diverse patologie genetiche, un’altra ala, invece, ospita adulti con disabilità intellettive o patologie psichiatriche, per lo più affetti da sindrome post traumatica da stress derivata dal conflitto jugoslavo cessato nel 1995. Presso le classi dell’Istituto si svolgono ogni giorno, in aggiunta ai trattamenti specialistici, terapie occupazionali, attività connesse al lavoro attraverso la produzione di oggetti decorativi e di utilità, svolte utilizzando diversi materiali come l’argilla, argilla, gesso, fiori secchi, cuoio, lana, filati, vetro, cera, ecc.
Un intero laboratorio occupazionale, che coinvolge uomini e donne, è dedicato alla creazione di portachiavi e pantofole realizzati a mano con materiali di recupero, principalmente con ritagli di stoffe di sedili e tappetini delle automobili. Il Giardino delle Rose Blu ha conosciuto la realtà di Drin nel gennaio del 2009 e ogni inverno, attraverso i suoi volontari, svolge qui, per alcuni giorni, attività di animazione per i pazienti dell’Istituto.

BAKOVICI – BOSNIA ERZEGOVINA: E’ una grande struttura residenziale, fuori Sarajevo, che ospita oltre 500 persone affette da importanti disturbi psichiatrici. Dal 2009 il Giardino delle rose blu li visita durante il tradizionale Campo di volontariato invernale cercando di portare aiuti materiali e di vivere momenti di festa e animazione.

DUMANOVICI – BOSNIA ERZEGOVINA: E’ una Casa di Riposo per anziani che sorge nei pressi di Medjugorie, subito dopo la città di Ciaplina. Ospita circa 50 anziani che dal 2010 vengono visitati regolarmente dai volontari del Giardino delle rose blu. La Fondazione organizza per loro, il 26 luglio di ogni anno, la Festa del Nonno che offre agli anziani ospiti della struttura la possibilità di trascorrere una giornata fuori, a Medjugorie. Presso la Struttura, i volontari della Fondazione si impegnano a realizzare costantemente opere di ristrutturazione dello stabile e miglioramento del parco esterno.

SCUOLA MULTIETNICA DI SREBRENICA – BOSNIA ERZEGOVINA: Presso Srebrenica, città tristemente nota per il genocidio del luglio del 1995 che portò oltre 8000 vittime, è attiva la scuola multietnica elementare e media. Tale istituto accoglie circa 480 alunni divisi in 9 classi; prima della guerra gli studenti erano 1400.
La scuola, che ha ripreso la sua attività dopo la distruzione avvenuta nel 1995, è ancora in fase di ristrutturazione e riorganizzazione della attività didattiche; occorrono infatti ancora molti arredi scolastici tra cui lavagne, computer…
Il Giardino delle Rose Blu ha già aiutato in passato la scuola con dei sostegni economici atti, ad esempio, ad allestire l’aula di chimica.

BUCAREST – ROMANIA: Invitati dal Nunzio Apostolico rumeno che ha conosciuto Il Giardino delle Rose Blu quando ricopriva la stessa carica in Croazia, nel dicembre 2009, alcuni nostri volontari hanno intrapreso un viaggio a Bucarest. Qui, presi i contatti con un’associazione locale, si sono prospettate proposte future, momentaneamente tenute in sospeso ma con l’idea di avviare dei progetti specifici dipendenti dalle necessità del territorio.

I PROGETTI

Centrale è l’impegno della Fondazione a Gornja Bistra, in Croazia, dove numerosi volontari aderiscono al Campo Permanente: presenza continuativa di volontari iniziata il 2 gennaio 2002, impegnati in attività di assistenza ed educative attraverso l’attuazione del BRosGaMe, metodo educativo-riabilitativo messo a punto dallo stesso don Ermanno D’Onofrio.
Di particolare importanza è il progetto Il Ponte del Sorriso che con grande impegno, e grazie alla generosità di numerosi benefattori, sostiene molte famiglie povere e disagiate sia in Croazia, in Bosnia-Erzegovina ed anche in Italia.
Importanti sono anche tutti i progetti e le azioni umanitarie realizzate all’interno del Progetto A.M.I (Assistenza Medica in Italia) che hanno aiutato, e continuano ancora oggi ad aiutare, numerose situazioni difficili a cui vengono garantite cure mediche specialistiche in Italia.
Presso l’ospedale di Gornja Bistra, nel 2008, i volontari de Il Giardino delle Rose Blu hanno conosciuto Josipa e Margareta, oggi non più degenti dell’ospedale stesso, per le quali sono stati attivati dei progetti di sostegno specifici. Nel corso degli ultimi mesi del Campo Permanente del 2008 i volontari de Il Giardino delle Rose Blu hanno conosciuto Josipa, una bambina di quasi tre anni, affetta da una grave malformazione cardiaca congenita, ricoverata in ospedale in attesa di un intervento chirurgico. I tempi di tale operazione, che stava assumendo carattere di estrema urgenza, non erano certi così i nostri volontari si sono attivati contattando strutture italiane. Nel mese di febbraio 2009 la piccola, accompagnata dal papà, è arrivata così in Italia per affrontare un intervento cardochirurgico, perfettamente riuscito, presso l’Istituto Giannina Gaslini di Genova. Dall’incontro con Josipa i volontari e gli amici de Il Giardino delle Rose Blu hanno iniziato una “gara di solidarietà” che non si è mai conclusa e che ha offerto a Josipa e a tutta la sua famiglia, oltre ad adeguate cure mediche, anche accoglienza e sostegno.
La Fondazione, infatti, per ricongiungere la piccola alla sua famiglia e permetterle di ristabilire le relazioni affettive familiari fino ad allora limitate a causa della malattia, in accordo con i genitori Josip e Snjeđana, si è anche occupata della costruzione della loro nuova casa a Trnovac (vicino Varazdin) e di ospitare in Italia Josipa e tutta la sua famiglia, in concomitanza con i controlli costanti a cui la piccola è sottoposta al Gaslini. In tutte queste occasioni viene attivata, oltre ad una “staffetta” di volontari che tengano loro compagnia, anche una rete di servizi sanitari, sociali ed umani atti a rendere il migliore possibile la loro permanenza in Italia, da intendersi, quindi anche come occasione di crescita per l’intero nucleo familiare.
Nel corso della Tendopoli Estiva del 2008 i volontari de Il Giardino delle Rose Blu hanno conosciuto Margareta, una ragazza croata affetta da Epidermolisi Bollosa Distrofica, malattia genetica gravissima che crea piaghe in tutto il corpo compresi gli organi interni, ma che non intacca le facoltà intellettive. Margareta ha trascorso i suoi primi diciotto anni ricoverata nell’Ospedale di Gornja Bistra e, compiuta la maggiore età, è andata a vivere da sola in un grazioso monolocale a pochi km da Zagabria.
A causa della sua malattia si sono sviluppati tumori in diverse parti del corpo, per uno di questi, diagnosticatole ad una gamba, i medici croati ritenevano necessaria l’amputazione dell’arto. In concomitanza con questa diagnosi Il Giardino delle Rose Blu decide di aiutarla, Margareta arriva così in Italia e viene operata all’ospedale IDI di Roma, l’intervento riesce perfettamente, viene asportato il tumore e le è stata risparmiata l’amputazione. Da questo momento in poi nasce un vero e proprio rapporto di amicizia con Margareta e i suoi viaggi in Italia si intensificano, sia quelli per consulti medici che di piacere. Durante le permanenze di Margareta in Italia quotidianamente alcuni volontari si alternano per tenerle compagnia, con grande affetto e generosità, e cercano di esaudire alcuni suoi desideri quali la visita alla tomba di Papa Wojtyla, l’organizzazione di un pic-nic, Gardaland e lo Zoomarine di Torvaianica dove ha potuto vedere dal vivo i delfini: la sua più grande passione.
Quando i volontari hanno conosciuto Margareta i suoi rapporti e contatti con la famiglia, madre e fratello, erano pressoché inesistenti mentre il padre, che invece si recava a farle visita periodicamente, è morto durante la guerra. Grazie alla sua grande determinazione ed ai volontari Margareta ha potuto ricongiungersi con la famiglia rivedendo ed incontrando per la prima volta molti suoi parenti in occasione della festa per il suo compleanno organizzata il 2 giugno 2011.
Margareta è stata nuovamente sottoposta alla cura di tre tumori in Italia durante l’inverno 2013 attraverso l’elettrochemioterapia a cui è stata sottoposta presso l’Ospedale Gesù Bambino di Roma.
L’impegno della Fondazione si è rivolto, attraverso i Progetti AMI (assistenza medica in Italia) anche ad altri minori che sono stati ospitati in Italia per visite di controllo o per necessarie ed urgenti cure mediche. Tra loro ricordiamo Filip proveniente da Sarajevo, Veldin da un piccolo paese vicino Srebrenica, in Bosnia-Erzegovina e Mario, già ospite dell’Ospedale di Gornja Bistra, che oggi vive in famiglia in Croazia.
Nel dicembre 2003 Vojo, un ragazzino degente dell’ospedale di Gornja Bistra, giunge a sei anni nel nostro paese accolto da una famiglia di Arnara (FR), paese dove don Ermanno è stato Parroco dal 2002 al 2006. Dopo di lui, nel corso degli anni, trovano una famiglia in Italia anche Angelina e Marina, gemelle che vivono a Frosinone sostenute dall’amore della loro mamma, una volontaria del Giardino delle rose blu; Leo che è stato adottato a Merano e Atonia a Cassino. Inoltre due sono i bambini provenienti dall’Ospedale di Gornja Bistra, Tayson ed Ivan, che oggi vivono in due famiglie croate. Ben presto altri due bambini verranno inseriti definitivamente in due famiglie italiane: Ivan e Dino. La nostra organizzazione sostiene queste “Rose Blu” con dei piccoli aiuti economici oltre che con la costante vicinanza affettiva.
Il Ponte del Sorriso è un progetto di sostegno a distanza delle famiglie incontrate durante i viaggi di solidarietà e animazione nei paesi Balcanici. Queste famiglie vivono in condizioni di estremo disagio e degrado economico e sociale; il nostro sostegno permette loro di soddisfare i propri bisogni primari e garantire ai loro figli la possibilità di costruirsi un futuro.
L’obiettivo di tale progetto è creare un vero ponte di affetto e aiuto con le famiglie sostenute, in modo da portare veri sorrisi sul viso dei bambini oscurati dalle difficoltà che si trovano ad affrontare pur essendo, talvolta, anche molto piccoli.
L’impegno di solidarietà nei Balcani non impedisce ai volontari del Giardino delle rose blu di portare avanti numerosi progetti anche nel nostro Paese. Negli ultimi anni per arginare e fronteggiare la consistente crisi economica abbattutasi sul nostro Paese, la nostra Organizzazione è arrivata a distribuire, a Frosinone, circa 500 pacchi viveri ad altrettante famiglie povere. La distribuzione avviene mensilmente presso la sede legale e diventa anche un motivo di incontro e di ascolto. Tutte queste famiglie vengono, inoltre. Visitate a casa da parte di piccole equipe di due/tre volontari. Inoltre a numerosi minori a rischio viene proposto il Progetto Albatros che prevede attività di doposcuola, proposta di laboratori occupazionali ed altre iniziative quali gite e colonie estive. Questo l’elenco dei Progetti attivi della Fondazione portati avanti all’interno delle diverse Aree Operative:
– (1) Tendopoli e campi di volontariato: Nel ricordo ed in continuità con le proposte che hanno sempre caratterizzato l’impegno di servizio di don Ermanno, questo progetto prevede la realizzazione di esperienze sul campo che si prolungano per diversi giorni. Storia_foto_02Alcune di esse sono diventate ormai tradizionali quali ad esempio la Tendopoli a Gornja Bistra, il Campo di volontariato a Cerska, nei pressi di Srebrenica in Bosnia e il Campo di Volontariato a Medjugorie. Altre esperienze possono essere il frutto di una tempestiva risposta ad esigenze o richieste di aiuto che si presentano in diversi luoghi e/o Paesi del Mondo. Tali Campi o Tendopoli, fondati sull’essenzialità e la condivisione, possono essere caratterizzati da proposte inerenti il lavoro più fisico, quale ad esempio ristrutturazioni e costruzioni, oppure l’animazione, come ad esempio la proposta di attività ludiche.

– (2) Pruzimi ruku: Questo progetto nasce dal desiderio di sensibilizzare, diffondere e formare al volontariato giovani della Croazia e della Bosnia Erzegovina. La condivisione dell’esperienza vissuta dai volontari del Giardino delle Rose Blu in questi anni diviene il motore per iniziare una nuova esperienza in questi territori. Sono previsti momenti di testimonianza, di formazione ed esperienze concrete di volontariato. Il progetto può essere rivolto anche ad altri Paesi con lo stesso fine sopra esposto.

– (3) Sarajevo un inverno che non finisce: La Bosnia-Erzegovina rappresenta certamente un’esperienza centrale nella vita del Giardino delle Rose Blu a tal punto che con il presente progetto, il cui nome vuole ricordare la città simbolo della guerra nei Balcani, si mantiene sempre viva una proposta operativa in questo Paese.
Normalmente questa esperienza viene proposta nel corso delle vacanze natalizie e prevede attività di servizio e volontariato a favore di diverse realtà esistenti in quei territori e seguiti dall’impegno dei volontari della Fondazione.

– (4) Campo Permanente a Gornja Bistra: E’ questo il progetto centrale del Giardino delle Rose Blu, una sorta di cuore pulsante di tutta l’esperienza.
Storia_foto_05Scopo del Progetto è mantenere sempre attiva e viva la presenza di volontari a Gornja Bistra dal momento che, ad oggi, oltre 7000 sono le partenze che si contano. Sarà importante iniziare a coinvolgere nel progetto volontari provenienti anche da altri Paesi. Scopo del Progetto è gestire la presenza dei volontari e coordinarne la presenza a Gornja Bistra affinché, con impegno e serietà, vengano portate avanti attività utili ed importanti in piena condivisione con la Direzione dell’Ospedale.

– (5) Alimentiamo la solidarietà: Il Progetto vuole promuovere assistenza, aiuto e ascolto a famiglie e persone povere e disagiate. E’ prevista la distribuzione di pacchi alimentari, visite domiciliari e soddisfacimento di necessità particolari oltre che la disponibilità di uno spazio di ascolto. Il progetto nasce a Frosinone (circa 700 le famiglie censite e coinvolte), ma è realizzabile anche in altre zone e Paesi dove è presente il Giardino delle rose blu che si fa portavoce e coordinatore di eventuali collaborazioni con altre Associazioni e Enti umanitari presenti nello stesso territorio.

– (6) Il Ponte del Sorriso: Questo progetto, di sostegno a distanza, vuole garantire una presenza umana e materiale a numerose famiglie che, in Croazia e in Bosnia-Erzegovina (circa 50), vivono in una situazione di bisogno. Storia_foto_07Il progetto sostiene queste famiglie con due visite l’anno, normalmente a luglio-agosto e a dicembre-gennaio, svolte dai volontari del Giardino delle rose blu che in queste occasioni, integrandosi con i Progetti delle Tendopoli e/o Campi di volontariato e di Sarajevo un inverno che non finisce, consegnano personalmente alle famiglie una quota che viene costantemente garantita dai benefattori. Questi benefattori ricevono costantemente dei report di aggiornamento sulle condizioni della famiglia unitamente a foto, disegni e letterine eseguite dai bambini che vivono in queste famiglie bisognose. Recentemente il progetto sostiene anche alcune famiglie italiane (circa 20).

– (7) Albatros: Il progetto si articola in tre attività principali portate avanti dai volontari che mettono a disposizione le loro capacità e professionalità: 1) fornire la possibilità di studiare per ottenere il diploma come privatista (quinta elementare, terza media o superiori) a chi lo ha, finora, trascurato. 2) proposta di laboratori, cineforum e gruppi di sostegno con giovani ex ospiti di strutture assistenziali o che vivono situazioni di disagio. 3) proposta di doposcuola e/o attività integrative e di svago per minori che vivono situazioni di disagio.

– (8) Le rose blu in famiglia: Il progetto intende supportare quelle famiglie che ad oggi, in Italia o in Croazia, hanno accolto un bambino proveniente dall’ospedale di Gornja Bistra e creare nuovi ponti di solidarietà e possibili accoglienze. In tal senso la Fondazione Internazionale Il Giardino delle rose blu ONLUS , ha istituito un piccolo fondo che viene loro consegnato due volte l’anno.

– (9) Progetto A.M.I.: ovvero assistenza medica in Italia, prevede la possibilità di assistenza medica in Italia per numerose situazioni di bisogno e malattia. Storia_foto_09I beneficiari possono essere persone che vivono in una situazione di bisogno, in particolare bambini, o che necessitano di particolari cure mediche. AMI prevede che vengano aperti dalla Fondazione delle azioni specifiche al suo interno; in questo momento le azioni portate avanti, delle quali più di qualcuna è ancora aperta, sono: un abbraccio per Margareta, un aiuto per Josipa, Amici di Filip, Il sorriso di Veldin, amici di Mario, solidarietà per Daniel, una speranza per Tamara.

– (10) Mattone su mattone: Il progetto consiste nell’aiutare persone bisognose a ristrutturare o ricostruire le loro case allorché ne facciano richiesta alla Fondazione considerando la loro povertà e la conseguente impossibilità a realizzare autonomameciò di cui hanno bisogno. La Fondazione interviene in questi casi attraverso la collaborazione di volontari che mettono a disposizione le loro capacità nel campo della muratura e dell’edilizia e di tutti gli ambiti connessi e necessari.

– (11) Punto Famiglia: Il Progetto, realizzato per la prima volta a Frosinone in sinergia con le ACLI di Frosinone e il Consultorio Familiare Anatolè, consiste in uno spazio gratuito di primo ascolto a persone che vivono situazioni problematiche. I volontari di questo progetto sono opportunamente formati per poter inviare alle apposite strutture e ai servizi esistenti ed operanti nel territorio. Punti Famiglia possono sorgere, come sportelli di ascolto e orientamento, in qualsiasi luogo lo si consideri necessario.

– (12) Ora d’aria: E’ un progetto finalizzato ad una presenza in carcere per offrire ai detenuti una spazio di crescita e confronto durante il loro tempo libero. Il progetto si può concretizzare, a seconda delle opportunità, attraverso la proposta di laboratori, gruppi di auto-mutuo-aiuto e sportelli di ascolto.

– (13) Nasi rossi: utilizzando l’esperienza acquisita da diversi volontari nell’ambito della clownterapia, il progetto vuole proporre la presenza di volontari in diversi contesti dove ciò permetterebbe l’incremento del benessere e della qualità di vita della persona.
Storia_foto_11La presenza dei volontari clown può esser e proposta, nell’ambito di questo progetto sia in Italia che all’estero, anche durante l’attuazione di altri progetti ed esperienze promosse dalla Fondazione diventando così un valore aggiunto all’intervento, al servizio e alla presenza dei volontari.

– (14) La Casa di Daniela: Forte dell’esperienza già vissuta in questi anni rispetto alla realizzazione e gestione di Case d’accoglienza per minori in stato di disagio (GAM Oasi Amica ad Arnara, GAM Il Girasole ad Arnara, La Casa di Alice a Ceccano e La Bussola della Felicità a Villalatina) il progetto prevede la realizzazione di Case d’Accoglienza, Asili Nidi e Ludoteche intitolate a Daniela Zanetta. Il Progetto è realizzato sulla base del Progetto Globale pubblicato con Aracne dalla Fondazione.

– (15) La Casa delle rose: Il progetto consiste nella realizzazione, prima, e nella gestione, dopo, di un Centro Internazionale di formazione al volontariato pensato a Gornja Bistra, luogo così significativo per il Giardino delle rose blu e per il volontariato in genere. Nella struttura è prevista l’accoglienza di volontari desiderosi di vivere esperienze di volontariato insieme ad una proposta di crescita umana, spirituale e culturale rispetto al fenomeno del volontariato e della cooperazione internazionale. Tale struttura può essere realizzata anche in altri luoghi e assumere caratteristiche specifiche e utili per una determinata intenzione.

– (16) Giornata nazionale: Questo progetto consiste nella proposta di una giornata di sensibilizzazione proposta e realizzata, di norma la seconda domenica di ottobre, ovunque aderiscano volontari disponibili a realizzarla. Scopi principali del progetto sono la raccolta fondi e la sensibilizzazione alle proposte di volontariato e ai progetti del Giardino delle rose blu. Durante tale giornata viene venduto ogni anno un oggetto diverso commissionato secondo i principi del commercio solidale. Infatti l’acquisto preventivo di tali oggetti da parte della Fondazione costituisce già un aiuto dato a enti, strutture, organizzazioni o situazioni che manifestano particolari bisogni.

– (17) Incontro alla vita: E’ un progetto che nasce in concomitanza con la nascita stessa della Fondazione con lo scopo di promuovere la cultura della solidarietà attraverso la pubblicazione di testi e la proposta di eventi. A tal proposito è nata la Collana Editoriale “Incontro alla vita” edita da Aracne e la tradizionale Festa annuale del Giardino delle rose blu che viene vissuta di anno in anno in una diversa città. Nel corso della festa annuale vengono consegnati quattro premi: La rosa della cultura, borsa di studio donata ad uno studente straniero; la rosa della solidarietà, riconoscimento ad una Associazione o Ente che si è particolarmente distinto in campo umanitario nel territorio in cui si celebra la festa; la rosa della speranza, fondo a vantaggio di un giovane maggiorenne ex ospite di una Comunità d’Accoglienza; La rosa dell’eccellenza che prevede un premio produttività ogni anno per il dipendente o collaboratore, che ha vissuto nell’anno un’esperienza di lavoro con la Fondazione, o con un ente ad essa connesso, che si è particolarmente distinto.

– (18) Soci@lmente: Realizzazione e diffusione di un magazine quadrimestrale edito dalla Fondazione. Tale rivista distribuita ai soci ma anche a tutti coloro che volessero sottoscriverne l’abbonamento è composta da diverse rubriche: IN-contri, Arte & Cultura, Società, Storie, Le Buone Notizie e tre rubriche speciali destinate rispettivamente agli Enti e alle opere sorte intorno a don Ermanno: Solidarietà che si riferisce all’impegno del Giardino delle rose blu; IN-formazione che si riferisce, invece, alle proposte e ai contenuti trattati dal CISPeF e Accogliere in riferimento al Consultorio Anatolè.

– (19) BRosGaMe: E’un metodo educativo-riabilitativo pensato, progettato e sperimentato dalla Fondazione Internazionale Storia_foto_12Il Giardino delle Rose Blu ONLUS in diversi ambiti educativi con lo scopo di definire uno stile di intervento comune e caratteristico di tutta l’organizzazione. Tale progetto vuole diffondere l’utilizzo del metodo in questione e promuovere una specifica formazione alla sua applicazione.

– (20) Ali dorate: Questo progetto consiste, innanzitutto, nella diffusione e sensibilizzazione alla cultura dell’affido familiare; nella formazione di famiglie affidatarie opportunamente seguite e supportate. Questo progetto è messo a servizio dei diversi Comuni e Servizi territoriali ed è portato avanti da una Equipe multidisciplinare composta da assistente sociale, psicologo, consulente familiare, educatore ed avvocato in sinergia con il Consultorio Familiare Anatolè ONLUS.

– (21) Il bene si fa bene: Il progetto ha il fine di offrire a tutti i volontari in partenza per un’esperienza o a tutti coloro che si sentono coinvolti ed interessati, un momento di formazione residenziale opportunamente studiato e realizzato con una specifica metodologia secondo l’esperienza del Giardino delle Rose Blu.

– (22) I sussidi del Giardino: Il progetto prevede la pubblicazione di specifici sussidi opportunamente programmati ed argomenti utili alla realizzazione di esperienze, progetti ed attività legate alla Fondazione.

– (23) Il Giardino delle famiglie: Il progetto prevede la realizzazione di almeno due incontri annuali, giornalieri o residenziali, di condivisione e preghiera con coppie di fidanzati e famiglie legate all’esperienza del Giardino delle rose blu.

– (24) I Segreti del cuore: Si prevede la diffusione della conoscenza della Serva di Dio Daniela Zanetta a cui il Giardino delle rose blu si ispira attraverso la diffusione dei suoi scritti e l’organizzazione di giornate di approfondimento e momenti di preghiera anche nel corso delle esperienze di volontariato proposte. Con tale progetto si vuole rendere concreta la proposta di un cammino di crescita spirituale attraverso catechesi, ritiri e momenti di preghiera.

– (25) Opere di misericordia: Il progetto desidera far conoscere le opere di misericordia approfondendone il loro più profondo significato attraverso un itinerario di catechesi, preghiera e condivisione.