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VICINI NONOSTANTE LA PANDEMIA

Sono contento di condividere con voi questa testimonianza sul Campo Permanente Virtuale che abbiamo realizzato per buona parte del 2021 per non lasciare soli i nostri piccoli di Gornja Bistra a cui siamo vicini da ben 23 anni. Chi la scrive è la cara amica Franca che insieme a Paolo e al loro figliolo hanno vissuto in presenza il servizio a Gornja bistra nell’estate del 2019, condividono con me il cammino del Fiore della Misericordia e lei non si è fatta mancare l’esperienza del servizio in remoto che per le rose blu è stata una bella risorsa… Vi auguro buona lettura perché lo scritto di Franca oltre che una bella condivisione dell’esperienza diventa uno stimolo alla riflessione e…a…rimboccarci le maniche!

“…Nonostante l’immancabile timore di non riuscire, la preoccupazione e il disagio per la distanza, mi sono proposta di affrontare l’esperienza del campo virtuale sforzandomi di cogliere gli aspetti positivi. È facile lamentarsi delle limitazioni imposte dalle misure di contenimento della pandemia, ricordare i tempi in cui ci si poteva spostare liberamente, pensare a come sarebbe bello se questo brutto periodo finisse d’un colpo e augurarselo! La vera sfida è cogliere le opportunità di questo momento, la possibilità di connettersi a distanza non solo con la rete, ma anche con le emozioni e le percezioni delle altre persone. La sfida è mettersi in gioco senza la vicinanza, al di fuori della relazione fatta di sguardi e carezze. Con questo spirito, durante la settimana del campo virtuale ho incontrato la pazienza e la competenza dei formatori, l’energia e la freschezza di due ragazze mai state a Gornja Bistra e l’impegno e la dedizione di Borica.

È un periodo di difficoltà generale questo della pandemia, le limitazioni pesano a tutti, ma per i pazienti dell’ospedale, che già vivevano forti limitazioni dovute alla malattia, i disagi sono evidenti.

Borica ci ha raccontato che si sente molto la mancanza dei volontari, che i bambini trascorrono il pomeriggio a letto e che per loro è molto importante il rapporto con noi, anche se a distanza. Mi ha colpito il suo impegno, è riuscita a organizzare il martedì due collegamenti in simultanea: uno con l’ospedale di Gornja e l’altro con la struttura in cui hanno dovuto spostare gli ospiti delle stanze danneggiate dal recente sisma.

Fra le tante emozioni di questa esperienza, ha fatto capolino negli accenti caldi dei formatori e del referente anche la nostalgia della Ciociaria delle mie origini e della amatissima Roma, da cui vivo lontana da anni, ma ho percepito anche questa sfumatura come un regalo di vicinanza e di speranza.

È stata un’emozione intensa rivedere le rose blu “storiche” come Maria e Nina, con cui il rapporto si riallaccia in pochi istanti e in breve si percepisce che non si è mai interrotto. Ci sono molti strumenti per migliorare la nostra comunicazione: suoni, colori, pupazzi … In fondo, anche a Gornja il linguaggio andava ripensato e modulato di volta in volta a seconda delle difficoltà. È stata molto dolce la presentazione dei bambini e ci ha permesso di conoscere i nuovi arrivati. La sensazione che mi hanno comunicato le rose blu in questi due collegamenti è stata – oltre alla dolcezza- la speranza, incrollabile, che torneremo a incontrarci, espressa da Nina con il suo italiano strampalato ma efficace: ”quando guarisce corona, gli italiani tornano a trovare i bambini”.

Questa clausura va vissuta come un’occasione di riflessione, di un passo indietro rispetto alla vita frenetica precedente – come ha suggerito Don Ermanno – alla ricerca di chiavi di lettura diverse, forse più profonde perché mediate dalla distanza. Forse alcune emozioni emergono meglio con la scommessa della lontananza. Il desiderio di contatto con l’altro, anche se mediato dallo schermo, permette di ricostruire un impalpabile empatia e un grande affetto, ben espresso dalla parola che lunedì avevo chiuso nella scatola secondo le istruzioni del referente e tirato fuori venerdì: amore.

Le reti dell’amore sono potenti e sotterranee e anche se si avvalgono di quelle tecnologiche sono indistruttibili. L’opportunità da cogliere in questo momento è alimentarle con la cura e l ‘affetto.

Infine mi ha fatto molto piacere constatare che il personale ha cercato di regalare ai bambini l’allegria del martedì di carnevale con mascherine e piccoli accessori che spiccavano fra sedie, passeggini e sguardi infiniti. Quegli stessi sguardi che mi avevano stregato due estati fa e mi erano rimasti nel cuore e che mi hanno spinta a tornare, sia pure per qualche ora, faticosamente ritagliata fra gli impegni, a percepire di nuovo la loro profondità.

 

                                                                                              Franca Dumano

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