Sapere di esser stata parte di un nuovo passo importante della fondazione, di questa nuova avventura in una terra ancora non tracciata dal Giardino per quello che si prospetta essere un cambiamento di rotta e di prospettive quale è l’esperienza di Gornja Bistra, ha donato ancora più valore a un corso così intenso e costruttivo.
Tutto si è svolto in una città suggestiva, in un oratorio fatto di gente ospitale, in un gruppo fatto di persone differenti ma unite dallo stesso spirito di altruismo che ci ha reso complici anche solo per un giorno, con due formatrici in gamba, sensibili e piene di una esperienza pluriennale sul campo, che hanno permesso a noi partecipanti di vivere con un binocolo ben orientato cosa potrà essere e suscitare nei nostri cuori e nelle nostre menti l’esperienza del campo permanente di Gornja Bistra.
Il corso, diversamente dalla canonica tempistica, si è svolto in una sola giornata, condensando così i quattro moduli formativi in un numero più ristretto di ore ma non per questo meno intenso. La modalità di fruizione, avvenuta attraverso un approccio non formale e interattivo, ha creato quel collante tra partecipanti, con diverse esperienze di vita nel settore e non, e formatori ci ha fatto carpire non solo i concetti teorici e pratici fondamentali ma anche l’esperienza di gruppo, condivisione ed empatia tra volontari e persone che incontreremo, pilastri di ogni progetto del Giardino.
Iniziando con un modulo abbastanza generale, quale il concetto di volontariato secondo noi, e scendendo via via nel cuore di Gornja attraverso attività sempre più oculate e pratiche, ho avuto la possibilità di scavare dentro di me, di esprimere prima di tutto a me stessa cosa possa essere e significare per me questa esperienza che mi accingo a fare. Vivere più nel concreto cosa possa significare essere volontaria durante una qualsiasi giornata a Gornja Bistra assieme alle sue rose blu, mi ha fatto carpire l’intriso significato di questa avventura, le lezioni di vita che dovrò esser pronta ad accogliere, con tutte le gioie e i timori che mi potranno accompagnare prima, durante e dopo il viaggio. Ho capito che chiunque senta di voler vivere questa esperienza è una persona sensibile, piena di altruismo e pronta a sfidarsi e mettersi alla prova, per forse rendere visibile agli occhi ciò che di solito non lo è.
Che dire, dopo il corso sono ancora più entusiasta di partire verso una nuova avventura che sento sarà formativa, eterogenea, importante, intensa, emozionante, piena. Donare se stessi agli altri crea la magia dell’incontro, in un singolo gesto, in una mano che ti stringe o in una vasca di palline dove ti tufferai, in un gioco fatto con un bambino, o nel silenzio di uno sguardo, di un sorriso, di una carezza, di un abbraccio.
Giada Leotta
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