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Ora d’aria

È un progetto finalizzato ad una presenza in carcere per offrire ai detenuti uno spazio di crescita e confronto durante gli orari consentiti. Il progetto si può concretizzare, a seconda delle opportunità, attraverso la proposta di laboratori, gruppi di auto-mutuo-aiuto e sportelli di ascolto. Destinato altresì a persone che possono essere affidate alla Fondazione dall’ Ufficio di Esecuzione Penale Esterna del Ministero della Giustizia per messa alla prova, lavori di pubblica utilità o semilibertà.

La nostra Società sta diventando sempre più competitiva, selettiva per gruppi omogenei è “spietata” nei confronti dei “diversi”.

Le peculiarità individuali diventano sempre più occasione o pretesto per tenere a distanza coloro che non si lasciano omologare, spesso per allontanarli e lasciarli al loro destino. Per raggiungere questo obiettivo si considerano e si giudicano (spesso arbitrariamente) l’estrazione sociale, la formazione scolastica, il censo, la provenienza geografica, l’etnia, le convinzioni religiose, le tendenze sessuali, le idee politiche e tutti gli altri aspetti che costituiscono il coacervo della libertà individuale. Mentre formalmente, ma soltanto formalmente, ci diciamo tutti tolleranti, antirazzisti, accoglienti, questo atteggiamento di apertura lo riserviamo abitualmente soltanto ai gruppi di persone, alle piccole comunità, alle tribù, che tendiamo ad integrare ed inglobare nel sistema che abbiamo progettato e che vogliamo realizzare.

L’individuo “diverso”, invece, resta tale e si tende costantemente ad emarginarlo.

Volendo mirare agli obiettivi di questo particolare progetto, del quale andranno definiti gli aspetti specifici con gli operatori del settore, consideriamo soltanto la condizione di coloro che sono stati condannati a pene detentive per essere stati giudicati responsabili di reati.

Diverso”, in questo contesto, è l’individuo che non ha rispettato le regole ed ha messo la Società nella condizione di dover rinunciare, per un certo periodo, al suo contributo alla vita comunitaria attraverso l’attività lavorativa, il rapporto con gli altri e l’espressione della sua sensibilità e creatività.

GLI OBIETTIVI DEL PROGETTO

Non possiamo, né vogliamo, surrogare il ruolo istituzionale delle strutture preposte all’accoglienza, all’accudimento ed al sostegno ai detenuti nel percorso rieducativo e di recupero alla società civile e libera né tantomeno il delicato e professionale lavoro portato avanti dai professionisti dell’ufficio esecuzione penale esterna (UEPE). La nostra sensibilità ci spinge, però, a considerare le opportunità di affiancamento delle istituzioni nell’arduo compito al quale debbono assolvere. Per fare questo dobbiamo dotarci di modalità, strumenti operativi e comunicazionali che, senza contrastare con i programmi di assistenza, lavoro e recupero messi in atto dalle strutture deputate, consentano di arricchire il raccolto di frutti positivi per i detenuti e per il loro benessere.

Sulla base di queste considerazioni, pensiamo che dovremo mirare al soggetto che ci viene affidato come individuo, dotato di una sua propria personalità e non come semplice, anonimo componente di un gruppo più o meno omogeneo.

L’obiettivo che riteniamo di proporre a queste persone l’occasione di riflettere, di considerare il proprio vissuto con lo stimolo di esperienze di altri, di crescere e cambiare, abbandonando quelle condotte o idee devianti strutturate e presenti nella propria vita.

INFORMAZIONI UTILI

Contatti: 0775233011
Email: info@ilgiardinodelleroseblu.com

 

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