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Pace, Pace, Pace: un’aspirazione comune, tra sogno e realtà futura!

Dato che da sempre l’Uomo ha risolto i suoi problemi con gli altri dichiarando e combattendo guerre, la Pace ha segnato la chiusura dei conflitti, comunque essa sia stata raggiunta o imposta. In questa ottica, dunque, la Pace ha costituito l’aspirazione massima degli esseri umani che, resisi conto della Morte, l’hanno temuta come il loro peggior nemico.

Conflitti interminabili, soppressione di milioni di vite, mutilazioni, saccheggi, distruzioni, schiavizzazione, violenze, rapimenti sono i compagni di ogni conflitto, da centinaia di anni fa, fino ai giorni nostri. Il XX secolo passato è stato caratterizzato da almeno due conflitti maggiori, che chiamiamo Guerre Mondiali: la prima, dal 1915 al 1918, e la seconda, dal 1939 al 1945. Dopo quei milioni di morti e tutte le brutture che hanno accompagnato gli eventi bellici, si pensava che l’Uomo fosse rinsavito ed avesse imboccato una strada della Storia senza guerre. In Europa è stato quasi vero perché i conflitti successivi (rivolte popolari, guerre locali, terrorismo ideologico) non hanno più coinvolto l’intero continente ma “soltanto” regioni di esso. In altri continenti quali l’Africa, il Medio Oriente, l’Asia meridionale, le guerre hanno continuato a mietere vittime ma lo hanno fatto quasi sempre in nome di una Religione che cercava di prevalere sulle altre. La violenza di questi conflitti è stata, ed è, terrificante perché l’interpretazione delle parole del Dio invocato ha una forza devastante, assoluta, che non ammette repliche, che promette premi eterni a fronte di una violenza senza limiti, per conquistare gli obiettivi escatologici che essa si dà.

ulivo di Pace piantatoSciiti che si confrontano con Sunniti, Musulmani che lottano per la supremazia sui fedeli di altre fedi monoteiste, soprattutto cristiani, signori della guerra che combattono contro altri signori della guerra per il possesso dei territori più ricchi di risorse naturali, tribù che si oppongono ad altre tribù, stati che si sfaldano per creare enclaves esclusive e potenti, palestinesi ed israeliani che si confrontano per sedimentarsi ed organizzarsi in stati indipendenti, integralisti islamici che combattono contro tutti per affermare i principi della propria religione e per conquistare il mondo al proprio credo, una nuova entità politico-religiosa, l’Isis, che crea un Califfato Islamico e tenta la conquista di stati e territori confinanti per espandere il proprio potere ed assoggettarli. Attacchi a resort turistici, a Scuole, a Chiese, a caserme …

In nome di questi obiettivi si stanno distruggendo tante vite umane, tante tracce di civiltà remote, tante sicurezze che si credevano conquistate per sempre al progresso ed alla civiltà umana.

L’Uomo non ha ancora imparato dai propri errori e dalle proprie nefandezze. La speranza di un futuro di prosperità e pace sembra spegnersi ogni giorno di più, gli appelli alla ragionevolezza si susseguono senza sosta e senza risultato. L’Organizzazione delle Nazioni Unite sembra impotente, l’Europa unita non ha niente da dire, gli Stati più potenti decidono ogni iniziativa sulla base della loro convenienza economica … e migliaia di esseri umani continuano a perire ogni giorno.

Siamo proprio condannati all’estinzione per la nostra stessa mano? L’ultimo uomo ucciderà dunque il penultimo della serie?
No, non può essere questo il motivo per cui l’umanità è nata ed ha vissuto per 300.000 anni, non per estinguersi nell’odio e nei conflitti.
I più attenti tra gli uomini hanno cominciato, però, ad interrogarsi sul serio.

Il Mahatma Gandhi, Martin L. King, il Dalai Lama, Papa Giovanni XXIII, Giorgio La Pira, e altri pensatori, per non citare che quelli che sono più vicini alla mia conoscenza, hanno levato il loro grido di allarme e di speranza affinché si abbandonasse la violenza in ogni sua forma, e si abbracciasse finalmente il cammino della Pace.

Raccogliendo quel grido e facendolo proprio, da diversi anni ci sono organizzazioni di ogni dimensione che si preoccupano di coltivare e distribuire la cultura della Pace un po’ in tutto il mondo, perché o la Pace è universale, o non è!

Ma un grande muro è costituito da piccoli mattoni e non c’è una diga che possa fare a meno dell’ultimo sassolino che ne chiude una falla, per cui il lavoro di costruzione della Pace appartiene a tutti, a tutti noi, nessuno escluso.

Papa Francesco ne sta facendo una bandiera ben visibile del suo Pontificato! Le folle di tutto il mondo lo acclamano per questo suo apostolato, ed anche i potenti cominciano a guardare alla Pace come ad un bene del quale non si potrà mai fare a meno.

Nel nostro piccolo individuale anche noi possiamo fare molto, diffondendo questa visione e lavorando concretamente perché la Pace possa diventare un bene condiviso, nel ripudio della violenza e della sopraffazione, del conflitto a favore di una mano tesa ad accogliere, aiutare, capire ed amare l’”Altro” che ci passa accanto in ogni momento della nostra giornata. Basterebbe l’aspirazione alla Pace, alla Pace vera, per dare un senso compiuto alla nostra vita, all’eredità di valori che lasceremo a chi verrà dopo di noi.

Avendo compreso tutto questo, anche nell’ambito della nostra Fondazione Internazionale Il Giardino delle Rose Blu, da tempo lavoriamo perché Uomini possano incontrare altri Uomini per condividerne il cammino. Dopo la Solidarietà, l’Ascolto e l’Aiuto, la Pace è entrata a far parte del nostro patrimonio di aspirazioni, per cui anche quest’anno abbiamo celebrato l’evento “Insieme per la Pace” a Frosinone.

Nel tardo pomeriggio del 26 giugno, dinanzi alla sede della Fondazione, persone di diverse etnie e credi religiosi si sono riunite sotto la bandiera della Pace per testimoniare la volontà di sentirsi tutti fratelli e stringersi, tutti insieme, intorno ai propri rappresentanti ed accoglierne la parola. Si è trattato della III edizione della Festa della Pace, durante la quale un altro giovane ulivo è stato piantato nel giardino di Viale Europa. La Festa ha avuto inizio con una invocazione alla Pace ed alla Fratellanza da parte di adolescenti di varia appartenenza religiosa.

Ragazzi Cristiani, Musulmani, Ortodossi hanno letto dei brani specifici di letteratura della propria religione, sotto la guida di Alessandra Testani, che li ha aiutati.

Subito dopo, l’Imam Omar El Jaouzì, massimo rappresentante della comunità Islamica di Frosinone ha proposto alcune riflessioni in merito alla Pace ed alla integrazione, spaziando all’interno della loro grande cultura tradizionale, rapportandola ai tempi presenti, che richiedono la cooperazione di tutti. Don Ermanno D’Onofrio, Presidente della nostra Fondazione ha ribadito quei concetti inquadrandoli nella visione cristiana della vita, ispirata all’Unico Dio nel quale ci riconosciamo, al di là dell’etnia di appartenenza.

Il concorso di disegno per alunni  ha visto premiati molti adolescenti che hanno realizzato pregevoli lavori ispirati alla Pace, con un entusiasmo veramente notevole. Ognuno dei partecipanti ha ricevuto il premio relativo alla propria categoria ed un dono dato a tutti.

Poi, tutti a rifocillarsi al buffet, a giocare con i ragazzi della Clownterapia, a ballare in strada ed a fare la reciproca conoscenza: anche questo seme della Pace porterà i suoi frutti, a beneficio delle nuove generazioni … e della nostra!

La ragione di vita di qualcuno non deve più essere la morte di un altro!

Mai più!

Aurelio Cesaritti

0 Responses to "Pace, Pace, Pace: un’aspirazione comune, tra sogno e realtà futura!"

  • Mahjong
    Luglio 13, 2015 - 9:05 pm Reply

    Ho aspettato molto tempo per leggere qualcosa di così bello e interessante.
    Grazie!

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