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Solidarietà

E’ questa una parola bellissima ricca di valore e senso di vita. Rappresenta uno degli otto pilastri su cui è costruita la mission della nostra Fondazione Internazionale Il Giardino delle rose blu ONLUS perché ne ha rappresentato, sin dalle prime esperienze, il significato e, al tempo stesso, il fine più grande.

Intendo la solidarietà come quella capacità profonda ed insita nel cuore dell’uomo di uscire da se stesso per mettersi al servizio dell’altro e amarlo, soprattutto se indifeso o, comunque, più debole e bisognoso.

Questa dimensione, la solidarietà appunto, ha un forte radicamento evangelico e la troviamo ben spiegata da Gesù quando ci lascia la grande eredità del Comandamento Nuovo, il comandamento dell’amore che ci invita ad amare gli altri come noi stessi. E’ Gesù che ci dice “amerai il prossimo tuo come te stesso” (Mt 22,39b) esortandoci ad indirizzare verso l’altro le nostre premure, il nostro servizio e le nostre opere concrete di amore e misericordia.

Il dizionario della lingua italiana dice che è solidarietà quel legame che unisce più individui attraverso un senso di partecipazione alle altrui difficoltà, ma io ritengo che sia difficile definire la solidarietà senza correre il rischio di sminuirne il valore. Essa è infatti una dimensione, un sentimento, una forza radicata nel cuore dell’uomo anche se non tutti sono pronti a tirarla fuori e a viverla preferendo, contro, un atteggiamento di vita egoistico ed incentrato sul soddisfacimento dei propri bisogni, interessi e piaceri.

Il concetto di fratellanza è quello che maggiormente si avvicina a solidarietà. Infatti aiutare l’altro superando ogni pregiudizio e limite naturale è ciò che realmente esprime questo sentimento. Entrare empaticamente nella sofferenza dell’altro e mettere in atto tutte le proprie risorse e capacità per aiutarlo a stare meglio e a superare quella difficoltà.

Fu proprio questo il sentimento che ho sentito nel cuore durante i miei primi viaggi, nel 1993, in Bosnia Erzegovina ed in Croazia per portare aiuti di prima necessità a tutte quelle persone che erano state colpite dalla guerra. A quel desiderio di portare aiuti seguì, appunto, un intenso sentimento di solidarietà che mi fece subito sentire l’altro come un fratello da aiutare andando a smuovere dentro di me tutte le risorse per poter far fronte a quella così grande tragedia.

Quella gente era sconosciuta per me…molti erano estremamente diversi…le loro idee e la loro cultura erano differenti dalla mia, eppure mi sono sentito solidale con loro, unito a loro da un sentimento profondo che mi ha fatto nascere nel cuore il desiderio di aiutarli rispettando la loro dignità e le loro idee.

Ecco allora che solidarietà è quella capacità di uscire da sé stessi, dalle proprie sicurezze e dai propri beni per andare verso l’altro accogliendolo nonostante le inaspettate differenze e l difficoltà consistenti che ci si presentano davanti. E’ l’inizio di un percorso, un pretesto, un mezzo per arrivare all’essenza della vita!

Don Salvatore Boccaccio che mi ha suggerito la nascita del Giardino delle rose blu ha scritto che “le iniziative per gli altri, il servizio di volontariato sono soltanto un allenamento per arrivare a capire e scoprire la motivazione che spinge la tua azione e così, di allenamento in allenamento, comprenderai bene chi è Dio-Papà per te e sarà la tua vera realizzazione”.

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