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Le Rose Blu dell’Istituto Serafico di Assisi

Sabato 12 luglio, l’Area Cultura e Spiritualità della Fondazione Internazionale Il Giardino delle Rose Blu, guidata dal suo fondatore e presidente don Ermanno D’Onofrio, ha offerto ai propri volontari impegnati negli svariati progetti della Fondazione, un viaggio ad Assisi con la visita all’Istituto Serafico (http://www.serafico.org/it/index.php), fondato nel 1871 dal Beato Ludovico da Casoria, che da anni accoglie ragazzi con disabilità plurime provenienti da ogni parte d’Italia. Il centro, a due passi dalla Basilica di San Francesco, è retto da suore, personale medico e paramedico, volontari, e frati francescani novizi che mettono a disposizione le loro competenze, ma soprattutto il loro amore, affinché questi ragazzi possano vivere la propria condizione con dignità e gioia. La struttura è splendida, attrezzata con vari laboratori in cui i ragazzi possono, secondo le loro possibilità, impegnare il tempo e imparare a comunicare il loro mondo interiore (vedi foto) anche attraverso varie forme d’arte, come la pittura, il disegno, la realizzazione di oggetti fatti con la carta, con la stoffa o con il sughero.opera d'arte

Dopo averci accolto e presentato le varie attività dell’Istituto, Madre Crocifissa, esempio splendido a 87 anni di come la felicità  si possa raggiungere semplicemente rispondendo “sì” ogni giorno alla propria vocazione, ci ha mostrato il video relativo alla visita di Papa Francesco all’istituto, in occasione del suo viaggio ad Assisi il 4 ottobre 2013. Il papa, visibilmente toccato dall’incontro con i più di cento ragazzi disabili, come era evidente nella registrazione, ha salutato il personale non con il discorso scritto che si era preparato, ma con le parole che il cuore gli ha suggerito in quel momento tanto emozionante; queste, unite al suo tono di voce e  all’espressione del suo viso, hanno creato un’atmosfera di sacralità inaspettata, sacralità dovuta alla presenza di Gesù nascosto nelle piaghe e nella sofferenza di tutti quei ragazzi. “Nascosto” è proprio il termine che il papa ha utilizzato e che a me ha colpito particolarmente: Gesù si nasconde nell’Eucarestia, e si nasconde nelle piaghe di questi fratelli, e come noi lo adoriamo nell’Eucarestia, così dobbiamo avere un ascolto profondo e rispettoso della sofferenza dei fratelli, perché dietro quella sofferenza si nasconde Gesù. Questa è la grande prova della fede, un Dio che non si mostra, ma si nasconde, che parla e agisce nella nostra vita anche se non sempre sappiamo riconoscerlo, che come il vento provoca degli effetti visibili, ma senza essere esso stesso visibile. L’essere umano per propria natura rifiuta la sofferenza, la logica della croce è forse impossibile da comprendere per noi, eppure la sofferenza e le piaghe devono avere un ruolo e un’importanza fondamentale per la nostra salvezza se, come ha fatto notare il papa, Gesù nel suo corpo glorioso, bellissimo, ha voluto mantenere le piaghe, e dalle sue piaghe fu possibile riconoscerlo.

Alla visione del video è seguito un veloce “tour” della struttura e dei laboratori, e poi finalmente è stata la volta del momento centrale e più significativo della visita all’Istituto Serafico, cioè la partecipazione alla messa animata dai ragazzi stessi! Che meravigliosa esperienza! Ognuno dei ragazzi aveva il suo ruolo preciso che svolgeva con attenzione e precisione incredibili, c’era l’addetto alla distribuzione dei fogli dei canti, il suonatore di tamburello, chi cantava al microfono, chi serviva la messa, chi portava le offerte all’altare… Una delle messe più belle della mia vita, una festa dall’inizio alla fine, proprio in un luogo in cui la sofferenza è all’ordine del giorno, ben diversa da tante messe che viviamo nelle nostre parrocchie in cui, come più volte ha sottolineato il papa, è più facile vedere musi lunghi che visi gioiosi!

Per noi del Giardino delle Rose Blu questa giornata è stata davvero illuminante, perché nell’ospedale in cui prestiamo servizio, a Gornja Bistra, vicino Zagabria, sarà bellissimo provare ad avvicinare i bambini gravemente malati alla partecipazione attiva della messa! E questo sarà un servizio utile non tanto per i malati e i disabili, che essendo crocifissi nella carne sono già vicini a Gesù, ma soprattutto per noi volontari, affinché riusciamo a imparare da loro la vera gioia!

Massimo Cedrone
Responsabile Area Cultura e Spiritualità

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