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LA TERZA ASSEMBLEA NAZIONALE DEI VOLONTARI CROATI

45 giovani volontari si sono riuniti a Gornja Bistra il 3 ottobre per celebrare “Il Giorno dei volontari”. Da quando, il 12 aprile 2013 la Fondazione è stata registrata in Croazia, sono state vissute già tre Assemblee nazionali.

Erano presenti il Direttore Renato Mittermayer che con il suo saluto ha ringraziato ed incoraggiato l’Operato della Fondazione accanto ai bambini ed ai ragazzi che vivono nell’Ospedale e anche il carissimo Tomislav Saric che, come collaboratore del Direttore, cura proprio i rapporti con i volontari.

I Referenti nazionali dell’Associazione presenti, Iva Topic per l’Area sensibilizzazione e formazione, Stela Vilar per l’Area Sviluppo Internazionale e Matej per l’Area cultura e spiritualita insieme a Domagoji Maslovar, segretario nazionale, hanno coordinato i diversi interventi ed illustrato l’operato della Fondazione. Particolarmente emozionante è stata la visione del documentario sull’Operato dei volontari realizzato da Katerina Mittermayer moglie del Direttore e volontaria impegnatissima all’interno del Giardino delle rose blu.

Ho avuto la gioia di poter salutare i volontari con un discorso che voglio riportare integralmente nello spirito della condivisione affinche tutti voi possiate gioire di questo grande fiore del Giardino delle rose blu:
Carissimi volontari è per me una grande gioia oggi esssere qui a Gornja Bistra e partecipare a questa Giornata dei volontari in cui la nostra Fondazione Internazionale Il Giardino delle rose blu ONLUS celebra la sua Terza Assemblea Nazionale qui in Croazia da quando, il 12 aprile 2013, è stata ufficialmente riconosciuta dallo Stato Croato. Dicevo che è una profonda gioia soprattutto se penso al fatto che quando sono arrivato qui la prima volta, il 27 dicembre 1998, tutto questo non c’era e il volontariato era inesistente. Forse non tutti sanno come sono arrivato qui…o sarebbe meglio dire, come la Divina Provvidenza mi ha condotto in questo posto a me sconosciuto, luogo di numerosi miracoli grazie alla presenza di quelle che, ricordando il nostro ispiratore il compianto Vescovo Boccaccio, ci piace chiamare le nostre rose blu…i bambini e i ragazzi che vivono in ospedale, rose più rare ma anche più preziose che con la loro bellezza arricchiscono la nostra vita… Tutti noi volontari arrivando qui a Gornja Bistra e lasciando le nostre case e le nostre città pensiamo di dare chi sa cosa e di fare di tutto per loro, mentre, tornando a casa, ci accorgiamo che abbiamo ricevuto molto di più… Dicevo che nel 1998, il 27 dicembre, con un gruppetto di volontari (che in questa occasione mi piace ricordare: Fulvio, Francesca e Paola di Frosinone, Antonella di benevento, Annamaria e Michele di Ancona e, Alfio e Chiara di Treviso)ero diretto in una località nei pressi di Zagabria, Bresovica, dove sorge una grande casa per bambini con problemi soprattutto sociali, di disagio e che non avevano i genitori, per animare per loro il Capo d’anno. Infatti nell’estate di quell’anno, il 1998, eravamo con un gruppo di volontari a fare servizio a Sarno, in Campania, colpita dall’alluvione. Fu lì che Graziano Carnelos, al tempo Assessore di Vittorio Veneto, ci fece questa proposta ascoltando le nostre storie di servizio nei territori dei Balcani e colpito dal fatto che, già all’epoca, insieme a noi c’erano alcuni volontari croati che avevamo coinvolto. Infatti già dal 1993, il 23 maggio, iniziai ad essere volontario in Croazia, fino al 1995 anno in cui il conflitto bellico finì, e in Bosnia Erzegovina, a Kupres, Bugojno e Mostar in particolare, e la nostra specialità, accanto a campi di lavoro finalizzati a ristrutturazioni e lavori materiali, era l’animazione con i bambini profughi con il fine di aiutarli a ritrovare il sorriso, la speranza e la gioia di vivere. A Bresovicsa non trovammo nessuno, i bambini erano in settimana bianca in Austria e chiedendo nel vicino Monastero Di Carmelitane, se conoscevano qualche altra struttura per bambini ci indicarono Gornja Bistra dove subito ci dirigemmo. Era notte, c’era la neve alta e spalancando il grande portone d’ingresso del castello, lo stesso che c’è oggi, nessun bambino, come invece ci saremmo aspettati, ci saltò in braccio, ma sentivamo urla e lamenti a tal punto di credere che eravamo finiti nel Castello di Dracula. Salendo le scale in marmo che portavano al piano di sopra comprendemmo che questo posto non era assolutamente ciò che avevamo immaginato e, dopo un piccolo confronto con il gruppetto di volontari, ci fidammo di Dio che è sempre pronto a distruggere i nostri progetti e i nostri schemi per farci conoscere e realizzare la sua volontà. Chiedemmo di poter restare e adagiammo i nostri sacchi a pelo in quello che era il magazzino, oggi la stanza 13 dove dorme Nina, tra materassi vecchi, sporcizia e in compagnia di qualche topolino che si faceva sentire, forse affamato. I bambini e i ragazzi erano tutti legati ai loro letti, molti sia alle mani che ai piedi a tal punto che sentii nel cuore di avere la grazia di accostarmi ed adorare tanti Gesù in Croce, l’odore pesante delle stanze era insopportabile e muri, pavimenti e corridoi erano alquanto sporchi. I nostri maestri furono i piccoli e appena aperta la porta del magazzino dove avevamo dormito, al mattino, facemmo il nostro primo incontro, Vojo di soli 3 anni, affetto da Epidermolisi Bollosa Distrofica Ereditaria che con il suo sorriso ci conquisto tutti. Lui che da oltre dodici anni vive in Italia è stato il primo delle rose blu accolte in famiglia, oggi sono 8 i bambini e ragazzi che vivono in famiglie italiane o croate a noi legate, e fu il primo anche di numerosi speciali incontri con i bambini farfalla che continuano a rendere prezioso il nostro cammino. Prima fra tutti la cara Daniela Zanetta per cui, nel 2003, come volontari del Giardino delle rose blu raccogliemmo le firme da presentare al Vescovo di Novare per intraprendere il processo di Beatificazione che sta facendo il suo corso. Oggi Daniela è Serva di Dio e riferimento spirituale del Giardino delle rose blu. A lei è intestato il Parco giochi realizzato in Ospedale con numerose offerte fatte proprio a nome di Daniela.

Mai dimenticherò la mano tesa di Daniela, la prima ragazza che conoscemmo che ci tese la mano interpellando i nostri cuori e mettendoci alla prova perché il suo aspetto non era certo quella di una bambina bella e felice ma, ad un primo sguardo, incuteva timore che, guardando con gli occhi dell’anima, diventava, invece, preziosa così come poi lo sono stati tutti e 110 gli ospiti del castello che…iniziò a sorridere e cantare per ricordare un’espressione dell’allora Direttore, il Dottor Weiss, che dopo una iniziale resistenza ci accolse con grande entusiasmo. Da lì è iniziato tutto e dopo qualche anno di impegno materiale nel ripulire l’ospedale, ritinteggiarlo, colorare le camerate di celeste applicando in alto greche colorate per permettere ai bambini di guardarle e sorridere (una stanza dell’Ospedale conserva ancora integro quel lavoro), costruire il Parco giochi e realizzare le Sale Giochi; nel corso del nostro primo Campo Estivo o Tendopoli, come ci piace chiamare questa meravigliosa esperienza giunta già alla sua XV edizione, sentii nel cuore il desiderio di far partire il Campo Permanente, una staffetta dell’Amore che non si interrompesse e che coinvolgesse la presenza quotidiana di “cuori pronti a donare amore”, volontari provenienti da tutta Italia. Quello fu un momento particolare il cui ricordo è impresso nel mio cuore…un momento in cui ho veramente sentito forte la presenza di Dio che mi suggeriva quel Progetto come un suo desiderio…era mattina presto e, insieme a Daniele, stavo pregando con le spalle ad un grande pino, quello che attualmente si trova all’ingresso del Parco di Daniela, quando con chiarezza sentii nel cuore che non dovevo più portare aiuti materiali ma portare amore a questi bambini e a questi ragazzi. Oggi in quel posto c’è una Edicola mariana con la Statua di Maria e l’immagine di Daniela Zanetta serva di Dio nostro modello e riferimento spirituale.Da quel giorno sono passati 14 anni e contiamo quasi 9000 (novemila) presenze di volontari qui a Gornja Bistra… Ma oggi il mio cuore è in festa perché il Giardino delle rose blu è sbocciato qui in Croazia e con esso il volontariato così tanto apprezzato e sostenuto dal Direttore Renato Mittermayer che saluto cordialmente e ringrazio di cuore per il sostegno e la efficace collaborazione insieme a tutti i suoi collaboratori, Tomislav in particolare, che segue proprio il rapporto con noi volontari…SO che appartenente a movimenti, parrocchie e associazioni diverse e questo è un vero dono!Infatti il Giardino delle rose blu non vuole sostituirsi alle vostre realtà, ma semplicemente essere la grande famigliari cui tutti possiamo fare parte…il modo per parlare lo stesso linguaggio e sentirci tutti uniti nello spirito della condivisione. Ecco allora il mio invito ad entrare nel Giardino delle rose blu, una Fondazione che vuole promuovere e sostenere la nascita del volontariato qui in Croazia e nella vicina Bosnia-Erzegovina e che ha bisogno di tutti voi…

Accanto a Gornja Bistra, cuore pulsante della nostra esperienza e motore di tutti i nostri progetti umanitari, sono attivi nella Fondazione 25 Progetti all’interno di 4 Aree: sviluppo internazionale, cooperazione e solidarietà, sensibilizzazione e formazione e cultura e spiritualità. Questi Progetti potrebbero prendere vita anche qui, nel vostro Paese, grazie all’impegno di tutti i volontari e di quelli che sono i referenti nazionali di Area qui in Croazia, qui presenti, e che sono lieto di presentarvi: Stela, Ivana, Iva e Mateji che insieme a Domagoji, il segretario nazionale, vi presenteranno ora i progetti, i sogni e le esperienze che vorranno proporre ai volontari qui in Croazia.

Nel dirvi ancora il mio grazie dal profondo del cuore annunciandovi che da gennaio 2016 in Italia partiranno(uno al centro Italia a Frosinone e l’altro al Nord, a Brescia) due percorsi di formazione e crescita umana e spirituale per tutti coloro che sentono nel cuore che il volontariato, come ad esempio venire a Gornja, non è solo del tempo libero da ritagliarsi e donare agli altri, ma è il senso profondo della propria vita, una vera e propria vocazione che chiede una risposta…

Infatti, benedetti dalla felice Dio-incidenza del Giubileo della Misericordia ormai alle porte, partirà un percorso per chi, come singolo, come coppia o come famiglia, vorrà prepararsi per poi appartenere a questa opera in un modo più profondo e radicale…Questa esperienza si chiamerà Il Fiore della Misericordia che, se Dio vorrà, potrà nascere anche qui in Croazia.

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