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Un viaggio chiamato amore

Mi piacerebbe raccontarvi la mia esperienza con il Giardino delle Rose Blu.

Raccontare è un modo per farvi vivere e per rivivere dei momenti che mi piace chiamare destino.

Mi chiamo Concettina e sono stata in Bosnia-Erzegovina 4 volte. Il “mio” giardino organizza ogni anno un campo estivo e uno invernale.
Il campo estivo si svolge a Cerska segnata dalla sanguinosa guerra nella ex Jugoslavia come uno dei più tragici luoghi del conflitto; il campo invernale a Sarajevo precisamente presso l’ospedale di Drin.

Decisi di partire per opera del passaparola.
Sapevo solo che dovevo mettere in valigia poche cose materiali, che mi spettavano più di 1000 km e chissà quante ore di viaggio. Un viaggio lunghissimo, interminabile ed un furgoncino con 9 posti a sedere.

Ma al mio ritorno capì che ognuno di quei km e di quelle ore erano stati ripagati. Il triplo… anzi di più!
È difficile dormire in un sacco a pelo con il tuo vicino che russa, è difficile fare una doccia gelata, è difficile distaccarsi dai confort e dalla tecnologia… dopo una settimana mi accorsi che la cosa più difficile era distaccarsi da quei bambini.

A Cerska si organizza un vero e proprio campo estivo fatto di giochi d’acqua, di pranzi e merende intorno ad uno stesso tavolo, balli e canti, spettacoli clown e tanti sorrisi. Nessuno di noi italiani conosce la loro lingua e viceversa, ma questo non è mai stato un problema.
Nell’Ospedale di Drin ci sono all’incirca 500 pazienti tra bambini, donne e uomini. Persone affette da svariate patologie nella maggior parte dei casi allettati e senza famiglie. Sicuramente in un ospedale è impensabile organizzare una guerra con palloncini stracolmi d’acqua. E allora? Allora una chitarra strimpellata e qualche voce stonata, una passeggiata all’aria aperta si rivelarono la strada giusta.

Ho visto cose che il mio mondo perfetto mi aveva mostrato esclusivamente in televisione, cose che seduta su un comodissimo divano minimamente immagini. Ed ho scoperto che gli occhi azzurri di un biondino alto pochi centimetri possono rimanerti impressi nell’anima.

Ti innamori di quei posti dopo pochi attimi.
Ti innamori di un piccola bimba alla quale hai insegnato ad abbracciarti.
Ti innamori di quella terra dove la guerra ha cancellato tutto.
Persino dell’odore di cipolla, del canto del Muezzin.
Ti innamori di tutte le persone che come te sono partite alla ricerca di se stessi.

Qualcuno pensa che aiutare significhi: costruire case, dentisti e medici, scuole multi-piani fornite di biblioteche e cucine professionali. SICURAMENTE, non fraintendetemi!

Ma concedetemelo: l’aiuto più grande è l’amore.
Darlo!
Ed è proprio questa la peculiarità di questo meraviglioso giardino e della sua guida, Don Ermanno. Un abbraccio, mangiare tutti insieme un piatto di spaghetti al pomodoro, un disegno con delle matite colorate, realizzare una bellissima collana di pasta, pregare in lingue diverse sotto lo stesso cielo stellato.

Concettina Fasolino

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