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L’Oratorio di Valmadrera in Tendopoli

Questo mese vorrei condividere con voi l’esperienza della tendopoli a Gornja Bistra raccontata da delle ragazze dell’Oratorio di Valmadrera. Ha scritto questo articolo per un giornale locale che mi ha particolarmente colpito; spero che piaccia anche a voi!

Martedì 5 agosto, ore 4 del mattino, 5 pullmini carichi di ragazzi, valigie e tanto entusiasmo.

Così ha avuto inizio la particolare esperienza di quaranta giovani delle Parrocchie di Valmadrera e Civate, che hanno accolto la proposta di Don Tommaso Nava di arricchire la propria estate partecipando ad un campo di volontariato in Croazia.

Abbiamo trascorso insieme una settimana presso l’ospedale di Gornja Bistra e una settimana di vacanza in Istria.

Gornia Bistra è un piccolo paese situato a circa trenta chilometri a nord di Zagabria. Nella sua periferia si trova un ospedale pediatrico statale in cui vengono ospitati bambini e ragazzi con gravissime e rare malattie genetiche. Un tempo la struttura era conosciuta come il “Castello degli Orrori”. Grazie all’inventiva e al grande cuore di Don Ermanno D’Onofrio, giovane sacerdote di Frosinone, dal 1998 nell’ospedale ha avuto inizio una grande rivoluzione: i bambini non sono più soli, legati ai loro letti, in un ospedale fatiscente con precarie condizioni igieniche, ma sono accolti in stanze ristrutturate, pulite e colorate, e, soprattutto, vengono coccolati da volontari che si prendono cura di loro.

Durante l’anno è presente il Campo Permanente: a turni settimanali, piccoli gruppi di volontari che provengono da tutta Italia si alternano per non lasciare mai soli questi bambini. Durante l’estate, invece, viene organizzata una Tendopoli per avvicinare tanti altri ragazzi a questa realtà. Quest’anno è stata organizzata la XIV Tendopoli, a cui hanno partecipato ben 200 ragazzi italiani e alcuni ragazzi croati.

Il progetto è sostenuto e proposto dalla Fondazione Internazionale “Il Giardino delle Rose Blu ONLUS”, fondata da Don Ermanno, il cui scopo principale è il sostegno all’infanzia in difficoltà e a tutte le categorie di persone che vivono una situazione di povertà o disagio, in Italia e/o all’estero. Durante la settimana abbiamo avuto l’occasione di conoscere anche altri progetti della Fondazione in Croazia: il “Ponte del Sorriso”, che ci ha portato a visitare alcune famiglie in difficoltà, portando loro ascolto e un sostegno economico, e “Mattone su Mattone”, nell’ambito del quale abbiamo aiutato due fratelli, lui paraplegico e lei Down, a ristrutturare la propria casa.

Il primo impatto con la realtà dell’ospedale è stato molto forte. I bambini nei lettini sono davvero tanti, più di un centinaio, ognuno con problemi diversi. Alcuni ti cercano e ti seguono con lo sguardo, altri sembrano non avere alcuna connessione con il mondo che li circonda. Non ci sono attività programmate o giochi già pensati di cui spiegare le regole. Da mettere in gioco ci sono soltanto la propria fantasia, il proprio entusiasmo, il desiderio di compiere sinceri gesti di affetto e tenerezza. Si cammina tra i lettini, donando carezze, sorrisi e facce buffe. Si lanciano in aria palloncini , qualcuno suona il proprio strumento. Alcuni bambini possono essere accompagnati all’esterno. Il parco si popola così di tanti ragazzi, che, indossando un camice bianco, passeggiano spingendo i passeggini o portano i bimbi al parco giochi.

Accompagniamo una bimba nel parco con il suo passeggino. Sembra serena, ma non risponde ai nostri sorrisi, al solletico, alle facce buffe. Ci stiamo quasi arrendendo a non cercare più una qualche relazione con lei, quando viene incuriosita da alcuni ragazzi che stanno pulendo il parco con un sacchetto nero della spazzatura. Ci facciamo dare un altro sacchetto pulito e le diamo in mano un sassolino da buttare nel sacchetto. Quando le facciamo vedere come fare, capisce e sorride timidamente. Con le manine comincia a strapazzare il sacchetto. Gli occhi le si illuminano appena sente lo strano rumore prodotto con lo sfregamento. Un semplice sacchetto diventa la magica chiave per entrare nel suo mondo e interagire con lei! Nell’oretta successiva, con un po’ di fantasia ed immaginazione, il sacchetto diventa prima un cappello, poi una palla per giocare, e infine, un aquilone! Leghiamo il sacchetto al passeggino e corriamo come pazze spingendolo per il parco. Il sacchetto-aquilone svolazza in aria e Iliana ride a crepapelle! Guardandoci, scopriamo che i nostri occhi brillano e ridono ancora più di lei. Che meraviglia!

Relazionarsi con questi bambini non è però sempre così facile e spontaneo, anzi. È davvero un evento raro trovare la chiave giusta per interagire con ciascuno di loro. Questa realtà stimola a porsi molte domande a cui non si riesce a dare risposta: capiscono che io sono qui per loro? Gradiscono la mia compagnia o li infastidisco soltanto? Che senso ha la loro vita, vissuta in un lettino di ospedale senza alcuna, almeno apparente, comprensione di quello che succede attorno? Don Ermanno ci ha consegnato la sua preziosa risposta: “loro sono qui per noi”. Gornja Bistra non è un posto dove porsi domande e cercare risposte, ma dove godere di questo tempo che ci viene concesso lontano dalla normale “realtà”, per ritornare ad apprezzare il valore della presenza e del tempo donato agli altri, a riscoprire la grandezza dei piccoli e semplici gesti di affetto e ricordarci quanto fare del bene agli altri, faccia, in primo luogo, un gran bene a noi stessi.

Alessia Carrer

 

 

Alex Talamona
Vice Presidente per il Nord d’Italia

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