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ALIMENTIAMO LA SOLIDARIETA’

Siamo in pieno centro a Frosinone, dove esiste una realtà che vista dal di fuori potrebbe sembrare non reale. Oggi ho un incontro con Don Ermanno D’Onofrio. Quello che più colpisce è il suo operato, da anni ha scelto di stare vicino agli ultimi. In rete ho visto diversi appelli…
Vero, oggi parleremo di uno dei 26 progetti attivi della Fondazione Internazionale “Il Giardino delle Rose Blu” ONLUS, si chiama “Alimentiamo la Solidarietà”. Fino al 2008 la sede della mia associazione si trovava ad Arnara dove io ero parroco, poi è diventata una Fondazione ed attualmente ci troviamo qui in Piazzale Europa, 2. Questo progetto è attivo da oltre 10 anni. Iniziammo a supportare circa 20/30 famiglie all’inizio. Queste famiglie erano di Torrice, Supino, Monte San Giovanni Campano….davamo quel che potevamo, portavamo noi stessi cibi primari che non dovrebbero mai mancare in nessuna casa! Poi abbiamo continuato, il progetto è cresciuto, ed oggi sono davvero molte le famiglie che si rivolgono a noi. Sono iscritte, ovvio, portano tutta la documentazione che attesta la loro condizione reddituale. Prendiamo tutto ciò che diamo dal Banco alimentare di Caserta, sono i famosi aiuti comunitari e inoltre una volta al mese organizziamo una raccolta alimentare nei supermercati della zona.

Quante persone nel presente accedono ai vostri aiuti alimentari?

Ad oggi siamo arrivati a sostenere ben 507 famiglie, in totale 1382 persone, di cui 671 sono maschi, 711 donne e 109 bambini che vanno dai 0 ai 5 anni. Mensilmente diamo dei pacchi viveri, a volte anche frutta e verdura. In questo secondo caso è il circuito della Caritas Diocesana a fornirli tramite i loro donatori. Cerchiamo comunque di dare a tutti pacchi equi. Ad esempio, in questo periodo, diamo anche il pane, benefattori locali ce lo portano e noi lo conserviamo in congelatore.

Cosa contiene il pacco di solito?

Il pacco tipo è formato da pasta, olio, pelati, latte, legumi, zucchero, biscotti, ma vedete? Non sempre si riesce a far fronte alle richieste costanti e sempre più crescenti.

Vero, spesso leggo in rete ripetuti appelli rivolti alla cittadinanza dove con molta umiltà chiedete quasi urlando, ma con grande dignità, che avete bisogno di un certo quantitativo di alimenti per far fronte alle imminenti date del ritiro….

Sappiamo che per un mese ci servono un tot di kg di zucchero e/o altro, sappiamo che le scorte stanno esaurendosi e che non ne abbiamo per tutti. Così ci appelliamo alle persone, alle loro coscienze di madri, di padri, di nonni. Per tutti coloro che si trovano in difficoltà
economica, è umiliante non poter dare un piatto di pasta calda, oppure un biscotto ai propri cari.

Come e in che modo raggiungervi per chi magari leggendo ora, vorrebbe darvi una mano portandovi qualcosa?

Abbiamo bisogno di tutto ciò che è conservabile, non cibi freschi che si conservano in frigo e di brevissima scadenza. Il mercoledì è il giorno della distribuzione, mentre il martedì prepariamo il tutto in sede con i nostri volontari. Abbiamo inoltre uno spazio dove ci sono capi di vestiario sempre donati dalla popolazione. Sono indumenti puliti, messi in ordine e chi ne ha bisogno può prenderli. Facciamo anche dei banchi con giocattoli, nessun bimbo ne deve fare a meno, nemmeno i figli degli emarginati della società lavorativa!
Come hanno inizio le giornate della distribuzione tutti i mercoledì?
Inizia la mattina alle 9 con momenti di preghiera, con la lettura del Vangelo da parte mia e con letture del Corano da parte di volontari di fede Islamica. Poi offriamo una colazione per i presenti, sempre affidandoci alla Divina Provvidenza diamo ciò che ci è stato fatto pervenire.

In che modo, ci spieghi.

Il giorno prima riceviamo alimenti appositi per la colazione affinché ci sia un momento di condivisione e aggregazione. Cerchiamo infatti di dare ospitalità nel migliore dei modi, come si usa in tutte le famiglie. Ci consideriamo una grande famiglia allargata, non stiamo lì solo per il pacco viveri. Cerchiamo di dare anche conforto emotivo.

Diapositiva5Lei sta portando avanti tantissime iniziative. Mi dica, sembra che il suo sia un operato che va un poco al di fuori dal classico sacerdote che siamo abituati a vedere, come e in che modo ha deciso di voler stare vicino agli ultimi? In un passo del Vangelo Gesù dice, “Mi troverete tra gli ultimi”, scusi per la domanda, non so se pertinente.

Mi fa invece davvero piacere, questo è un versetto del Vangelo di Matteo 25 31 46, è il mio brano preferito, è il brano che ha sempre parlato al mio cuore in cui Gesù dice “Avevo fame e mi avete dato da mangiare, avevo sete e mi avete dato da bere, ero carcerato e siete venuti a trovarmi in carcere, ero malato e mi avete curato, ero forestiero e mi avete accolto in casa”. Gesù dice “Ogni volta che avete fatto del bene al prossimo, ad un mio fratello, è come se lo avete fatto a me”. Questo è il Vangelo che ha aperto la mia vita, la mia vocazione sacerdotale, il mio incontro con Gesù. Credo fermamente in una chiesa che deve uscire da se stessa, una chiesa che deve andare verso gli ultimi.

Quindi questa domanda è stata consona allora…

Si, mi piace moltissimo, lei ha toccato un aspetto fondamentale del mio ministero.
Vedere tutte opere portate avanti ben 26, non è cosa facile. Ho visto che cercate anche dei volontari, che tipo di volontariato nello specifico?
Assolutamente si, donare il proprio tempo, donare il proprio talento, donare se stessi per aiutare il prossimo non ha prezzo, essere volontari dovrebbe essere una dimensione per tutti. Nelle nostre attività c’è bisogno, ognuno doni, ci doni un pezzetto delle proprie capacità.

Da poco avete disposizione una nuova sede.

Si, questa è stata liberata in quanto c’era la Biblioteca del Liceo Scientifico, ci è stata concessa dall’Amministrazione Provinciale ed è stata inaugurata il 26 giugno. È un posto più grande e accogliente questo, dove poter svolgere il nostro operato in modo più consono.

Cosa vi aspettate nel prossimo futuro?

Mi aspetto un’attenzione maggiore, non dalle Istituzioni, esse sono vicine, tanto è vero che noi abbiamo una lettera, una dichiarazione che attesta che sia il Presidente della Provincia Pompeo, sia il Sindaco Ottaviani, che il Vescovo Spreafico, appoggiano il progetto per la realizzazione del Villaggio della Solidarietà. Nel suo interno ci saranno molte attività da svolgere per il sociale.

Diapositiva2Per tornare ai bisogni di chi si rivolge a voi, si sente parlare sempre di poveri, non pensa che magari queste persone siano vittime di una società che li ha resi tali? Non crede che forse questo termine non sia adatto e magari da modificare, chi sono queste persone?
Ha perfettamente ragione. Spesso sono persone che hanno perso il lavoro e non riescono a reinserirsi nel circuito lavorativo, pensionati che hanno un minimo a disposizione per il sostentamento, e guardi, sono prevalentemente italiani. In fondo noi diamo una busta di spesa che di solito si aggira intorno ai 6 o 7 euro. Questo minimo è però di grande sostegno per chi non ha nulla o quasi. Il sistema è sbagliato, non sono povere le persone, è povera la società che non crea i giusti presupposti per dare lavoro, e con il lavoro ridare dignità a chi è ai margini della sopravvivenza. La crisi economica ha portato a questo.

Daniela Straccamore

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