Cerska, agosto 2014
“Mi piacerebbe studiare psicologia” ci disse l’agosto di due estati fa Azra, una ragazza di Cerska che ormai molti dei volontari che sono stati in Bosnia per il campo di gioco e animazione estivo conoscono.
Tra giochi, gite, canzoni e balletti, ci si parla, come si riesce, con un po’ d’italiano, un po’ di bosniaco e un po’ di inglese…
Azra ce lo disse proprio in inglese, mentre stavamo attaccando disegni alla parete della scuola di Cerska, ci raccontò che le piaceva molto andare a scuola e che il suo sogno sarebbe stato studiare psicologia all’università.
La sua famiglia però non ha abbastanza soldi e tra le tante penurie da fronteggiare l’istruzione può o necessariamente deve passare in secondo, terzo, quarto piano.
Azra, due anni fa diciottenne, stava per finire le scuole superiori vicino a casa sua e sapeva che di studiare all’università in una città come Tuzla o Sarajevo non c’era la possibilità.
“I’d like to study at the university, but I can’t”. “Why not?” ci siamo chiesti? Sì, perché no?
E da qui ci è venuta l’idea di metterci insieme, ragazzi e adulti, di diverse parti d’Italia, che avevano e non avevano conosciuto personalmente Azra, che erano o non erano stati in Bosnia, che conoscevano bene o era la prima volta che sentivano parlare di Cerska e dei suoi abitanti. Abbiamo chiesto a dei nostri amici bosniaci i costi dell’università, la spesa per il dormitorio, per i libri e tutto il necessario. Abbiamo fatto il passaparola, abbiamo creato un gruppo di 22 persone e abbiamo realizzato che con un contributo personale di 60 euro all’anno potevamo aiutare una ragazza cresciuta in un piccolo ed isolato villaggio bosniaco a frequentare un corso di studi universitario in una città come Tuzla o Sarajevo. 60 euro all’anno per quattro anni. Per noi la modica cifra di 5 euro al mese, quasi come un caffè a settimana.
Volevamo cercare di trasformare in un progetto quella che ci sembrava una bella idea. Ci abbiamo provato e siamo partiti: abbiamo già raccolto la cifra per il primo anno e rimanendo in contatto tra di noi stiamo andando avanti.
Vogliamo crederci insieme a lei, vogliamo darle la possibilità di diventare ciò che vorrebbe essere. Vogliamo guardare avanti, e vogliamo farlo insieme.
Forse in futuro altri ragazzi ci esprimeranno questo interesse nel voler continuare gli studi dopo le superiori, questa voglia di educazione e noi vorremmo cercare di rispondere “Perché no?”
“My father says that education is neither Eastern nor Western. Education is education: it’s the right of everyone”
(Malala)
Chiunque sia interessato al progetto e vorrebbe maggiori informazioni o partecipare in qualsiasi modo, non esiti a contattarci. L’educazione è un diritto di tutti.
Debora +39 3472249178
deboraracano@hotmail.it
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