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Il ponte del sorriso, l’ultima esperienza, sempre più intensa

Si dice che la vera misura di un uomo si veda da come tratta qualcuno da cui non può ricevere nulla in cambio.

Lo scambio di emozioni nasce e continua attraverso le esperienze, l’ultima, per l’ennesima volta, ci dimostra quanto può essere bello donare e quanto più paradossalmente si riceve facendo sacrifici che standosene con le mani in mano.

Sembrano frasi fatte ma quando le vivi hanno tutto un altro sapore. Ci sono delle situazioni nella quotidianità per cui crediamo che un esame all’università, un impegno di lavoro di domenica mattina, i regali di natale o la crisi economica siano i problemi più preoccupanti e più importanti da risolvere, ed è così perché non pensiamo neanche lontanamente che esistono altre situazioni per cui della crisi non se ne parla semplicemente perché si vive.

E mentre noi, davanti ad un piatto di pasta ed ad un telegiornale che ci sputa in faccia solo notizie su come procedono le guerre nel mondo e su quante tasse dobbiamo pagare, ci lamentiamo di non arrivare a fine mese e di non vivere una vita degna (come se sapessimo quale sia un tipo di vita che possa andare bene, e tutto ci sia dovuto), dall’altra parte non si ha né un piatto di pasta né tantomeno una televisione con cui guardare il telegiornale.

Ovviamente non si cambia una situazione del genere dall’oggi al domani, ma è l’uomo che ha creato questo disagio, ed è l’uomo stesso che può e deve uscirne. Una soluzione per risolvere il dramma del nuovo millennio è più facile di quanto crediamo, costruire un ponte che vada dalla parte del disagio a quella del benessere.

Proprio come il mare è un’immensità formata da singole gocce, così una piccola possibilità ci viene data proprio dal Ponte del Sorriso. Stare bene aiutando gli altri ci fa dimenticare la crisi e tutti i nostri stupidi problemi, per quanto sia possibile, e per un attimo fa dimenticare a queste famiglie sostenute di essere completamente soli al mondo.

In meno di una settimana ho guidato per circa 1500 Km, e l’ho fatto con piacere. Certo è, che a chiunque di noi venisse offerto di percorrere più 1500 Km in 5 giorni, la risposta sarebbe no, qualsiasi sia la posta in palio, ma per qualche strano casa lo si fa la prima volta e poi non si vede l’ora di rifarlo.

Penso che questa piccola magia sia dovuta al fatto che l’essenza del vivere sia lo scambio di aiuto reciproco. “Aiuto” è una parola grossa che può avere molteplici sfumature, ma osservare gli occhi delle persone che chiedono aiuto, e vederli incoraggiati dalla tua sola presenza, guardare dei bambini che ridono come se avessero visto la cosa più bella del mondo mentre gli regali un peluche che in una realtà come la nostra vale poco più di un sacco dell’immondizia, vuol dire avere il potere per allietare le loro sofferenze e questo ci rende invincibili in quel momento.

Tutti, nessuno escluso, ha questo potere. Sta a lui decidere se metterlo in pratica o lasciarlo lì, come una forma d’arte piena di potenziale ma mai realmente espressa.

Ringrazio tutti i miei fantastici compagni di viaggio, anche questa esperienza mi ha regalato emozioni che porterò dentro per sempre.

Gabriele

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