Testo redatto a supporto del momento di crescita umana e spirituale all’interno del progetto “Ora d’aria”, che si tiene presso la Fondazione Il Giardino delle Rose Blu ogni sabato mattina.

Il perdono è sicuramente una delle azioni più difficili da compiere verso i nostri fratelli, soprattutto se magari ci hanno fatto tanto male e ancor di più se siamo legati a loro da un rapporto che va aldilà della semplice conoscenza. Basti pensare ad un genitore ferito da un figlio o viceversa; ad un amico che ha tradito la nostra fiducia e così via, potremmo fare migliaia di esempi e forse non basterebbero a racchiudere le varie sfaccettature delle situazioni e quanto sia difficile mettere in atto questa parola. Ancora una volta è Gesù che con la sua parola e il suo esempio viene ad indicarci la via. Nel finale del vangelo di oggi, quando viene detto di mettere il giovane in mano agli aguzzini finché non abbia restituito fino all’ ultimo centesimo, in realtà non va interpretato come una punizione divina, ma come un ammonimento a saper perdonare, come dovrebbe fare il giovane al quale era stato condonato il debito. Gesù non vuole dirci di far finire in mala sorte chi si è comportato male, ma ammonisce ognuno di noi a non giudicare il fratello, ad ammonirlo con Amore e con tale amore perdonarlo e correggerlo, in modo tale che egli si converta e viva. Non possiamo non perdonare perché noi stessi sbagliamo e siamo peccatori. Gesù ci dice di metterci sempre in discussione su ciò che è il bene e il male, di non cadere in tentazione. La tentazione si presenta in innumerevoli modi: la superbia, l’avarizia, la cupidigia e tanto altro ancora. Per questo Gesù ci ripete la frase: “e pace in terra agli uomini di buona volontà”. La pace possiamo costruirla solo noi, armandoci di buona volontà.
Domenico Valletta
Lascia un commento